Andrea Lora Moretto Andrea Lora Moretto

Itinerario

proposto da Andrea Lora Moretto

Il 26/03/2020 Andrea Lora Moretto ci ha proposto questo itinerario da 684 Km da percorrere in 3 giorni.

Route des Grandes Alpes

26/03/2020

L'itinerario, uno dei percorsi alpini più conosciuti e più suggestivi, lungo 684 km è stato inaugurato nel 1937, realizzando unendo, con la costruzione di nuovi tronconi di strada, percorsi già esistenti. Da informazioni trovate in rete, valica 16 passi di cui 6 oltre i 2000 metri di quota. La versione "ufficiale", ben pubblicizzata e segnalata, parte da Thonon-Les-Bains, paese francese sulla sponda sinistra del lago di Ginevra (Lemano) e si sviluppa verso sud per raggiungere Mentone, in Costa Azzurra; ovviamente è percorribile nei due sensi. Il tracciato "ufficiale" prevede anche quattro deviazioni che raggiungono zone decisamente interessanti. La versione qui descritta non è il solo tracciato principale, è ispirata ad un viaggio effettuato nel lontano 2012 e ad una serie di altre escursioni che mi hanno permesso di percorrere la Route nella sua totalità. Per percorrere l'intero itinerario, a mio modo di vedere, sono necessari tre giorni, prendendosi i giusti tempi per ammirare i panorami mozzafiato che si incontrano.

La prima parte del percorso, dopo aver lasciato le sponde del Lemano, si sviluppa tra i boschi e conduce in breve al col des Gets (1172 m), stazione sciistica nei pressi di Morzine. Abbandonando il percorso "ufficiale" della Route des Grandes Alpes, è possibile percorrere altre strade da moto interessanti: il Col de Joux Plane (1700 m) oppure il Col de l'Encrenaz (1432 m) e il  Col de la Ramaz (1619 m) che rappresentano un'alternativa rispettivamente più a Est o più a Ovest. Scesi dal col des Gets verso Taninges vale la pena fermarsi per una visita alla Chartreuse de Mélan, abbazia dell'ordine certosino il cui nome risale all'oppidum celtico Mediolanum (come la città di Milano). Abbandonata Taninges si risale al Col de Châtillon-sur-Cluses, sulla sommità del quale è presente un bar ristorante (le café du Col) dove si mangia bene ad un prezzo abbordabile. Una volta svalicato si raggiunge Cluses e da qui parte la salita al Col de la Colombière (1613 m) stretto valico tra la valle dell'Arve e la valle della Borne, suggestivo dal punto di vista del paesaggio tanto da ricordare passi ben più alti, raggiungibile volendo anche attreverso il Col de Romme e il Pas de la Salettaz.

Dal colle si scende verso Le Grand Bornard (di particolare interesse la chiesa, la cui costruzione risale al XII secolo con il particolare campanile a bulbo di ispirazione barocca) per risalire al Col de Saint-Jean-de-Sixt (951 m) e da lì direttamente al Col des Aravis (1487 m) dominato dall'omonima catena montuosa. Anche in questo caso vi è la possibilità di una deviazione attraverso Thônes e il Col de la Croix Fry (1467 m).  Il nostro itinerario prosegue per Flumet e Notre Dame de Bellecombe per salire al Col des Saisies (1650 m) dal quale, nelle giornate serene, si gode una splendida vista della parete francese del Monte Bianco. Il passaggio successivo ci porta a Beaufort da dove saliamo al Col de Méraillet (1605 m), al pittoresco lago artificiale di Roselend e alla Cormet de Roselend (1968 m) per poi scendere a Bourg Saint Maurice, sotto il colle del Piccolo San Bernardo (2188 m). Il tratto da Flumet a Bourg Saint Maurice è comune al "Giro del Monte Bianco", itinerario classico percorribile in una giornata da diverse località del nord Italia. Il percorso "ufficiale" prevede, da Le Grand Bornand una deviazione che passa da Annecy e il suo lago (che valgono assolutamente una visita), dal massiccio dei Bauges e che si ricongiunge al tracciato principale a Beaufort, passando da Albertville (l'ultimo pezzo purtoppo è un noioso fondovalle).

Da Bourg Saint Maurice, attraverso l'alta Val d'Isère, inizia la salita al più alto passo asfaltato d'Europa: il Col de l'Iseran, con i suoi 2764 m s.l.m. (2770 secondo il cartello). Il paesaggio qui è spettacolare, alta montagna, brullo e spesso, anche in estate, freddo. Sul colle sono presenti un ristoro, un negozio di souvenir e una piccola chiesa. La discesa porta verso Lanslebourg Mont Cenis, ai piedi del Colle del Moncenisio (2083m), dove si può fare tappa per il pernottamento.

Il secondo giorno ci porta su molti dei passi superiori a 2000 metri del percorso. Dalla Val Cenis si procede dapprima scendendo verso Modane - vale la pena percorrere la strada panoramica da Sollières attraverso Aussois per giungere a Modane, invece del noioso fondovalle, passando a fianco ai Forti dell'Esseillon, fortificazioni militari del XIX secolo, che portano i nomi di membri di Casa Savoia, costruite dal Piemonte per proteggersi da un'eventuale invasione francese prima della cessione di Nizza e della Savoia alla stessa Francia - quindi lungo la valle della Maurienne (Moriana visto il passato italiano di queste zone) fino a Saint Michel de Maurienne dove inizia la salita per il col du Télégraphe (1566 m) e il Col du Galibier (2642 m), due mostri sacri tra i passi francesi, percorsi più volte dal tour de France.
Dal Galibier si scende al Lautaret, altro passo over 2000, e si procede verso Briançon lungo la valle della Grisane, affluente della Durance. Briançon vale assolutamente una visita, sia al borgo fortificato che alle fortificazioni (patrimonio UNESCO) erette da Vauban, uno dei più grandi ingegeri militari di tutti i tempi, al tempo del Re Sole. Una delle quattro variazioni al percorso ufficiale prevede, invece di Télégraphe e Lautaret, il passaggio dal Col de la Croix de Fer (2067 m) e il rientro al Col de Lautaret (2057 m) attraverso Bourg d'Oisans.
E' la volta del Col d'Izoard (2360 m), bellissimo con il suo paesaggio "lunare", soprattutto nella zona della Casse Déserte o Col de la Platrière  (2220 m) nel versante sud. Scesi dal colle, al bivio per Chateau Queyras e il colle dell'Agnello si prende invece per Guillestre, passando per il col de l'Ange Guardien e quindi si sale al Col de Vars (2109 m), su una strada larga, ben asfaltata e curvosa il giusto per godersela in moto. Si scende a Jausiers e, deviando di qualche chilometro dall'itinerario previsto si arriva a Barcelonette dove ci si ferma per la seconda tappa.
La terza deviazione dalla Route "classica" prevede da Guillestre di raggiungere il lac de Serre Ponçon e quindi rientrare verso Barcelonette.

La terza e ultima tappa ci porta a percorrere una variante alla Route, il percorso classico prevederebbe di percorrere il Col de la Cayolle (2326 m) e il Col de la Couillole (1678 m) per raggiungere la valle della Tinée, per arrampicarci fino ai 2802 metri della Cime de la Bonette (strada asfaltata più alta di Francia, anche se i francesi si vantano sia la più alta d'Europa ma in Austria la Oetztaler Gletscherstrasse arriva a 2829 m s.l.m.) quindi scendere verso Isola e attraverso il Col san Martin (1523 m) raggiungere il famosissimo (grazie soprattutto al rally di Montecarlo) Col de Turini (1674 m). In cima al colle del Turini ci sono ben tre alberghi, a significare l'importanza turistica di questo luogo, e in ognuno di essi si possono trovare foto storiche e recenti del rally e dei suoi protagonisti. Dal Tourini vale la pena fare una piccola deviazione verso il Circuit Authion, anche solo per vedere i resti di un carro armato Stuart statunitense della seconda guerra mondiale, oltre ai ruderi delle caserme che hanno caratterizzato questa zona dalle guerre napoleoniche fino appunto al secondo conflitto mondiale.
Scesi dal Tourini a Sospel (Sospello quando la contea di Nizza era territorio italiano) si sale ancora il col de Castillon (728 m) per giungere infine in riva al mare, a Mentone in Costa Azzurra 

Route des Grandes Alpes
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Nota: Quando i passi sono chiusi, Google Maps non permette di passarci, quindi fuori stagione la mappa apparirà priva del percorso o con itinerari molto più lunghi.
Siamo in attesa che Google Maps integri la possibilità di creare mappe visualizzabili tutto l'anno.