Itinerario
proposto da Andrea Lora Moretto
Ottovolante... coi fiocchi
Prendendo la cartina stradale della Svizzera e giocando a "unisci i puntini" sui passi alpini si può tracciare, unendone cinque, un percorso a forma di otto: da qui l'ottovolante. Aggiungendone altri tre si ottiene un percorso che mi piace chiamare "coi fiocchi", percorribile in una giornata provenendo da diverse zone del nord Italia se si ha un po' di resistenza in sella. Nell'itinerario si possono trovare molti spunti "turistici" dalle sorgenti di quattro grandi fiumi europei (Rodano, Reno, Ticino e Aar) a innumerevoli laghi, a storiche strade costruite secoli fa, ad antiche abbazie.
Il primo passo da affrontare è il Passo del Sempione / Simplonpass in territorio svizzero, raggiungibile dall'Italia passando da Domodossola e dal valico di confine di Iselle / Trasquera. Salita e discesa al passo sono praticamente un'autostrada di montagna, asfalto svizzero perfetto ma... immancabili lavori stradali (tipicamente svizzeri anche questi) con sensi unici alternati e semafori.
Scesi a Briga /Brig, si risale verso est l'alta valle del Rodano fino ad arrivare alle sue sorgenti, nei pressi del Passo Furka. Qui vale la pena fare una sosta nei pressi del fu Panorama Hotel per visitare il ghiacciaio del Rodano / Rhonegletscher dall'interno: è infatti possibile entrare, a pagamento, in una grotta scavata nel ghiacciaio per un'esperienza particolare da non perdere, almeno una volta nella vita. Sulla cima del passo merita un attimo di riflessione la frase di Goethe, in tedesco, che si può vedere applicata in lettere metalliche sul muro: "Ich bemerke, daß ich in meinem Schreiben der Menschen wenig erwähne; sie sind auch unter diesen großen Gegenständen der Natur, besonders im Vorbeigehen, minder merkwürdig.". Il mio tedesco è proprio scarso ma, grazie a google translate, il significato è più o meno questo: "parlo poco degli uomini nei miei scritti, sono meno interessanti di queste meraviglie della natura, soprattutto a prima vista".
La discesa dal Furkapass conduce ad Andermatt, poco fuori dal paese vale una visita il ponte del diavolo (Teufelsbrücke), uno dei tanti accomunati dal nome e dalla leggenda che, con qualche variante, offriva a Satana l'anima del primo che fosse transitato sul ponte in cambio dell'aiuto sovrannaturale a terminarne la costruzione che pareva umanamente impossibile. Si raggiunge quindi Wassen dove si inizia a salire verso il Sustenpass per una bella strada guidabile (siamo pur sempre in Svizzera, meglio non esagerare con il gas). La cima del passo è bypassata da una galleria, anche qui una volta nella vita si può salire sulla sinistra, nei pressi del rifugio/ristorante, e in un paio di tornanti su strada stretta arrivare al passo geografico vero e proprio, dove sorge l'ospizio del Sustenpass e da dove si può godere una piacevole vista della vallata appena percorsa con scorci sull'antica mulattiera che sale al passo.
La tortuosa discesa dal Sustenpass porta a Innertkirchen, famosa per le gole dell'Aar (Aareschlucht) e porta verso la regione di Berna, da dove si riprende a salire per un'altra strada molto divertente e caratterizzata da due laghi artificiali verso il Grimselpass, sul cui colmo troviamo un terzo lago. Nei pressi del passo, dove possiamo trovare posti di ristoro (a prezzi svizzeri, ovviamente, e con l'accortezza se si vuole un caffé di chiedere un espresso altrimenti si viene serviti con una simil vasca da bagno contenente del liquido scuro non ben definito, liquido che troviamo anche nell'espresso ma in minore quantità) e un recinto con alcune marmotte, si diparte una stretta strada panoramica che, percorribile a senso unico alternato ad orari fissi, conduce al lago Oberaar (Oberaarsee).
Scendendo dal passo del Grimsel arriviamo a Gletsch, qui ci prenderà una sensazione di "déjà vu": tutto normale, ci siamo passati qualche ora fa verso il Furka! Se siamo fortunati o ci siamo sincronizzati con gli orari, a Gletsch possiamo vedere il treno a vapore della Furka, uno spettacolo che riporta indietro nel tempo di quasi un secolo. Ripercorriamo la strada fatta precedentemente, in senso contrario per alcuni chilometri passando per Obergoms e ad Ulrichen riprendiamo a salire verso il Passo della Novena (Nufenenpass) per una strada mista di tratti veloci e stretti tornanti in successione. Dalla cima del passo, dove è presente un ristorante, possiamo ammirare verso sud il ghiacciaio del Gries che si trova al confine con l'Italia, verso il punto più a nord del Piemonte.
Dal passo della Novena si scende verso Airolo, siamo nella Svizzera Italiana, in Canton Ticino, che è il punto di partenza per un'altra strada da moto veramente degna di nota: la strada della Tremola che conduce al Passo del San Gottardo. La strada della Tremola è un'affascinante alternativa per la salita al San Gottardo costituita da 24 tornanti in 4,3 Km di strada pavimentata a blocchetti di granito. Per i meno impavidi c'è comunque la possibilità di salire per la strada "moderna", facendo attenzione che la prima parte in basso è cosiderata autostrada ed è necessaria la vignetta. Sul passo troviamo un laghetto, un museo, qualche ristoro e il chiosco dei bratwurst con il suo inconfondibile aroma. La prima parte della discesa si può ancora fare per la strada della Tremola fino al confine tra il Canton Ticino e il canton Uri. Si giunge quindi nuovamente ad Andermatt, qui l'otto (da cui ottovolante) si chiude, e si inizia a salire verso l'Oberalppass per la strada che scorre fianco a fianco, talvolta incrociandola, alla ferrovia della Furka. In cima al passo un lago (uno dei tanti incontrari in questo itinerario), impianti sciistici e una particolarità più unica che rara: un faro! Mi sono sempre chiesto cosa ci facesse un faro su un passo alpino ad oltre 2000 metri di quota, è una riproduzione del faro "Hoek van Holland" che dal 1900 al 1970 ha fatto servizio alla foce del Reno a Rotterdam ed è in questo luogo, poco lontano dalla sorgente del grande fiume.
Si scende dall'Oberalppass lungo la pittoresca valle del Reno Anteriore fino a Disentis/Muster, piccolo paesino tipicamente svizzero dominato dall'Abbazia del VIII secolo dedicata a San Martino di Tours. Da qui ci si inoltra verso sud per affrontare l'ultimo passo di giornata: il passo del Lucomagno (Lukmanierpass), il meno elevato dell'itinerario e l'unico sotto i 2000 metri di quota sul livello del mare. In cima al passo l'immancabile lago, artificiale in questo caso, un ristoro e una chiesetta. Si è nuovamente in Canton Ticino e da qui si rientra in Italia percorrendo la val Leventina e giungendo a Bellinzona.
Volendo chiudere un giro ad anello, giungendo nuovamente a Domodossola, c'è ancora una strada da moto da percorrere (in realtà due): la Centovalli e la Statale Vigezzina (Druogno). La prima parte, ancora in territorio svizzero, è un susseguirsi di curve senza soluzione di continuità. Passata la frontiera la sede stradale si restringe ma resta molto bella da percorrere. Da Malesco a Domodossola è una larga strada statale con alcuni viadotti e gallerie.