Itinerario
proposto da Mario Giachino
Dalla Via del Sale al Col di Tenda
La mappa, qui sotto, riporta solo la seconda parte del giro perché Google Maps non conosce la Via del Sale se non... a piedi o in bicicletta. Trovate su questa pagina il il tratto della Via del Sale che abbiamo percorso noi, da Limone a Monesi.
Siamo partiti, io e Luca, sabato mattina, il giorno prima di ferragosto, alla ricerca di un po' di fresco e, soprattutto, a far provare a Luca, che è venuto apposta da Lecco, un po' di sterrati della zona, io con la mia Himalayan, lui con il suo BMW R1200GS Rally (con gomme stradali).
Partenza e arrivo a Borgo San Dalmazzo (CN), con salita verso Limone Piemonte per proseguire verso il Colle di Tenda (il colle, non il tunnel che è chiuso).
Arrivati al colle prendiamo a sinistra, per la Via del Sale. Luca si dimostra fin da subito molto agile, nonostante le dimensioni del suo bestione e le sue gomme non proprio adattissime.
La via del Sale scorre abbastanza liscia e quello che si è coricato (senza danni) sono stato io.
Sosta (d'obbligo) al Rifugio Don Barbera per un po' di rinfresco e riposo, poi si continua verso Monesi.
La strada non è troppo difficile, qualche passaggio un po' più complicato c'è ma basta abbassare la velocità per andare in sicurezza.
Giunti a Monesi, dopo un po' di strada di cemento e un po' d'asfalto, proseguiamo sulla SP1, verso Nava ma giunti al Colle San Bernardo di Mendatica, dopo un'altra sosta alla fontanella che c'è all'incrocio, prendiamo la strada che c'è svoltando stretto a destra, verso Sanson, Triora o, meglio, verso la Galleria Garezzo, che segna l'omonimo colle.
Inizialmente d'asfalto, ben presto il fondo si trasforma in uno sterrato, dapprima leggero, poi sempre più pesante. La velocità si abbassa notevolmente e tutte le parti della moto sono messe a dura prova.
Superiamo il bivio per il Passo di Tanarello e proseguiamo fino alla Galleria Garezzo.
Ancora una sosta per fare due chiacchiere con dei motard francesi, poi imbocchiamo la galleria e proseguiamo in discesa, su un fondo sempre più difficile. Luca continua imperterrito, magari più lento ma sicuro, come se avesse una moto da cross con le tassellate.
Il tratto che porta alla seconda galleria, quella di Colle Ardente, è solo di 7 km ma pare non finire mai, veramente impegnativo, al punto che transitiamo anche sul Passo della Guardia... senza nemmeno accorgercene.
Mentre la Galleria di Garezzo è breve ed ampia, la Galleria di Colle Ardente è più lunga, stretta e molto buia, perché forma una curva lunga 450 metri. Sui lati i fari illuminano le nicchie dove venivano posizionate le lampade, il fondo è sconnesso e bagnato ma non molto difficile. Ciò che è pericoloso sono gli incontri che si possono fare in galleria, cioè ciclisti e pedoni spesso senza alcuna illuminazione: meglio procedere con molta attenzione.
Usciti dal tunnel il fondo non cambia e resta abbastanza impegnativo fino al bivio che segna le Baisse de Sanson, dove teniamo la destra (due volte di seguito) per scendere verso il Col Linaire, su una strada dal fondo molto più leggero e, dopo il punto del Col Linaire, ricca di tornanti.
Finito (finalmente) lo sterrato, sulla sinistra si presenta una costruzione recintata con un muretto: è l'abside della Chapelle Notre Dame des Fontaines. Ne avevo parlato qui e, almeno se non la si è mai vista, non si può passare senza fermarsi ad ammirare gli affreschi del XV secolo.
Terminata la sosta, si prosegue per Brigue e Saint Dalmas de Tende, dove, allo stop, prendiamo a destra per Tende, dove noi ci siamo fermati al Bar des Sports (mi fermo sempre lì perché sono i più simpatici) per un panino e una birretta. Incredibile la scarsità del traffico: la tempesta Alex a Ottobre ha devastato questa valle e tutta la strada è un susseguirsi di pezzi sterrati a senso unico alternato, fino al tunnel, che non è più raggiungibile e non lo sarà per un bel po' di tempo. Abbiamo proseguito verso nord, proprio verso il tunnel, per arrivare al fondo di quella che è denominata la Route des 50 Lacets, cioè la parte francese del Colle di Tenda. Abbiamo percorso i tornanti abbastanza in fretta per arrivare là dove lo sterrato era iniziato: sulla cima del colle. Ridiscendiamo dalla parte italiana, su asfalto, e dopo poco ci ritroviamo a Limone Piemonte, per percorrere l'ultimo tratto di Valle Vermenagna che ci separa da Borgo San Dalmazzo, sudati, impolverati, stanchi ma... felici.
Visto che non si riesce a farlo sulla mappa, riporto l'elenco delle Strade da Moto dell'itinerario mancanti (quelle sulla Via del Sale):
Sterrato