×
Indirizzo della pagina, da condividere
Copia
L'indirizzo è stato copiato negli appunti (Chiudi)
Sella delle Cavanicce
Sella delle Cavanicce Emilia-Romagna (Italia)
IL PASSO CHE NON TI ASPETTI
È sera. Mentre aspetto la cena, sfoglio il mio catalogo dei passi, che di tanto in tanto mi diverto a consultare, e cerco strade “nuove”, posti ancora da scoprire, possibilmente nei dintorni, per fare dei giretti non troppo impegnativi.
Ed ecco che compare un nome: “Sella delle Cavanicce”. Guardo meglio la mappa e scopro che è a due passi da casa. Ne avevo sentito parlare più di una volta, ma solo come punto di riferimento: mi era sempre sembrato un incrocio, una fermata dell’autobus, o magari un posto di pattugliamento delle forze dell’ordine, spesso appostate nel piazzale lì davanti per controlli e multe. Mai avrei pensato fosse un punto geografico di qualche rilevanza. Oddio, non che sia chissà che cosa, ma vederlo lì, da anni, bellamente ignorato, mi ha fatto sorridere.
Andiamo a scoprirlo! Merita la giusta attenzione dopo anni di oblio (almeno da parte mia).
Non è molto lontano da Castiglione dei Pepoli, anzi è all’interno del territorio comunale, e può tranquillamente definirsi un “passo urbano”. È raggiungibile da tre direzioni diverse: la SP8 che proviene dalla vicina frazione di Cà di Landino, via Cavanicce che collega la sella a Sparvo e, infine, la SP325 “via Bolognese”, che unisce Castiglione dei Pepoli a Rioveggio. Un bel tris di strade — in Toscana l’avrebbero chiamato “croce”.
Provenendo dalla SP8, subito prima di entrare nell’abitato di Castiglione dei Pepoli, c’è un bel curvone a sinistra; sulla destra si nota una cappelletta ai margini della strada, che ha una storia del tutto particolare che ho scoperto dopo essermi interessato al luogo.
In realtà è più antica di quanto si pensi (anche se rimaneggiata), la cappella conserva una pietra murata con la seguente iscrizione: “M A D 8” (forse Anno Domini 1800?). La tradizione vuole che, in quella località, nei secoli passati vi fossero tre grandi cerri, disposti come in atto sacerdotale a benedire i fedeli — da cui la denominazione del luogo. Si racconta anche che, sul cerro centrale, fosse appeso un tabernacolo arboreo contenente un’immagine della Beata Vergine, davanti alla quale si inginocchiavano a pregare tutti i pellegrini diretti al santuario di Bocca di Rio.
Col passare del tempo si è passati dal tabernacolo arboreo all’attuale cappellina, che oggi ospita al suo interno tre targhe in ceramica, una delle quali raffigura la B.V. di San Luca. Qualche fedele si ferma ancora, di tanto in tanto, per una preghiera.
Non c’è una gran vista: buona parte della visuale è offuscata da case e capannoni. Qualcosa si intravede, ma non si può dire sia eccezionale.
La strada si presenta a due corsie, con un asfalto decente (almeno in direzione Castiglione dei Pepoli). Non ci sono protezioni laterali, almeno nel tratto prossimo alla sella, e l’incrocio con le strade che citavo prima è a bassissima visibilità: provenendo dalla parte più bassa, la curva è in salita e due strade laterali l’intersecano proprio lì, nella parte cieca, sulla destra. Al termine della curva, se la fai con andatura “allegra” e non ti sei “inzuccato” con qualcuno, non è raro trovare una bella pattuglia (nello spiazzo a destra) pronta ad accoglierti (vedi saetta) …ad elargirti un bellissimo souvenir del posto.
Se si prosegue, invece, su via delle Cavanicce in direzione di Sparvo, la strada si presenta piuttosto stretta, poche barriere laterali e fondo a tratti molto sconnesso sebbene asfaltato, purtroppo la natura franosa del terreno circostante fa “scappare” via la strada e non di rado ci sono profonde crepe e smottamenti, insomma non proprio una “strada da moto” che va percorsa con molta attenzione.
La provenienza dalla Sp 325, analogamente alla Sp 8, presenta fondo asfaltato decente con qualche “salto” e “gibbosità” per gli smottamenti, due corsie, curve morbide mai brusche, barriere laterali presenti a tratti.
Non c’è molto altro da aggiungere, inutile dire che in zona ci sono dei posticini carini dove fermarsi a mangiare, non troppi a dire il vero, senz’altro validi per i menù che offrono con specialità locali.
Armando Perlini
È sera. Mentre aspetto la cena, sfoglio il mio catalogo dei passi, che di tanto in tanto mi diverto a consultare, e cerco strade “nuove”, posti ancora da scoprire, possibilmente nei dintorni, per fare dei giretti non troppo impegnativi.
Ed ecco che compare un nome: “Sella delle Cavanicce”. Guardo meglio la mappa e scopro che è a due passi da casa. Ne avevo sentito parlare più di una volta, ma solo come punto di riferimento: mi era sempre sembrato un incrocio, una fermata dell’autobus, o magari un posto di pattugliamento delle forze dell’ordine, spesso appostate nel piazzale lì davanti per controlli e multe. Mai avrei pensato fosse un punto geografico di qualche rilevanza. Oddio, non che sia chissà che cosa, ma vederlo lì, da anni, bellamente ignorato, mi ha fatto sorridere.
Andiamo a scoprirlo! Merita la giusta attenzione dopo anni di oblio (almeno da parte mia).
Non è molto lontano da Castiglione dei Pepoli, anzi è all’interno del territorio comunale, e può tranquillamente definirsi un “passo urbano”. È raggiungibile da tre direzioni diverse: la SP8 che proviene dalla vicina frazione di Cà di Landino, via Cavanicce che collega la sella a Sparvo e, infine, la SP325 “via Bolognese”, che unisce Castiglione dei Pepoli a Rioveggio. Un bel tris di strade — in Toscana l’avrebbero chiamato “croce”.
Provenendo dalla SP8, subito prima di entrare nell’abitato di Castiglione dei Pepoli, c’è un bel curvone a sinistra; sulla destra si nota una cappelletta ai margini della strada, che ha una storia del tutto particolare che ho scoperto dopo essermi interessato al luogo.
In realtà è più antica di quanto si pensi (anche se rimaneggiata), la cappella conserva una pietra murata con la seguente iscrizione: “M A D 8” (forse Anno Domini 1800?). La tradizione vuole che, in quella località, nei secoli passati vi fossero tre grandi cerri, disposti come in atto sacerdotale a benedire i fedeli — da cui la denominazione del luogo. Si racconta anche che, sul cerro centrale, fosse appeso un tabernacolo arboreo contenente un’immagine della Beata Vergine, davanti alla quale si inginocchiavano a pregare tutti i pellegrini diretti al santuario di Bocca di Rio.
Col passare del tempo si è passati dal tabernacolo arboreo all’attuale cappellina, che oggi ospita al suo interno tre targhe in ceramica, una delle quali raffigura la B.V. di San Luca. Qualche fedele si ferma ancora, di tanto in tanto, per una preghiera.
Non c’è una gran vista: buona parte della visuale è offuscata da case e capannoni. Qualcosa si intravede, ma non si può dire sia eccezionale.
La strada si presenta a due corsie, con un asfalto decente (almeno in direzione Castiglione dei Pepoli). Non ci sono protezioni laterali, almeno nel tratto prossimo alla sella, e l’incrocio con le strade che citavo prima è a bassissima visibilità: provenendo dalla parte più bassa, la curva è in salita e due strade laterali l’intersecano proprio lì, nella parte cieca, sulla destra. Al termine della curva, se la fai con andatura “allegra” e non ti sei “inzuccato” con qualcuno, non è raro trovare una bella pattuglia (nello spiazzo a destra) pronta ad accoglierti (vedi saetta) …ad elargirti un bellissimo souvenir del posto.
Se si prosegue, invece, su via delle Cavanicce in direzione di Sparvo, la strada si presenta piuttosto stretta, poche barriere laterali e fondo a tratti molto sconnesso sebbene asfaltato, purtroppo la natura franosa del terreno circostante fa “scappare” via la strada e non di rado ci sono profonde crepe e smottamenti, insomma non proprio una “strada da moto” che va percorsa con molta attenzione.
La provenienza dalla Sp 325, analogamente alla Sp 8, presenta fondo asfaltato decente con qualche “salto” e “gibbosità” per gli smottamenti, due corsie, curve morbide mai brusche, barriere laterali presenti a tratti.
Non c’è molto altro da aggiungere, inutile dire che in zona ci sono dei posticini carini dove fermarsi a mangiare, non troppi a dire il vero, senz’altro validi per i menù che offrono con specialità locali.
Armando Perlini
Scheda tecnica:
Passo a 710 mt slm alle coordinate N44.145790 E11.170550

Da Est: Castiglione dei Pepoli a Nord: Sparvo
Pochi tornanti su Asfalto / Asfalto dissestato - Difficoltà: Media (40/100)
9 bikers hanno già percorso questa strada.
Registrati o accedi per segnalare che tu l'hai già percorsa.
Grazie al contributo di:
Armando Perlini

Itinerari:
06/06/2025 -
04/06/2025 -
Ci sono altre 94 Strade da Moto nelle vicinanze:
Le distanze sono calcolate in linea d'aria.