I miei amici di strada
Armando Perlini
Armando fa parte di Strade da Moto dal 27/05/2019.
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Nome
Armando
Cognome
Perlini
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RE
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Parlando di sé Armando dice:
Moto, che passione! Le ho sempre guardate con ammirazione sin da piccolo…ma non avevo l’età, non esistevano quelle mini-moto terribili che girano oggi per le piste, almeno dalle mie parti, e mi sono accontentato della bicicletta…dapprima la “Graziella”, ereditata in famiglia, successivamente altri modelli più ”belli” per noi ragazzetti cresciuti con le prime pedalate negli anni ’70, non c’era molto in giro a dirla tutta; ben presto diventai il “il terrore” corre in bici percorrendo strade, marciapiedi, parchi e tutto quello che mi passava per la testa, sovente spaventando le persone ignare della mia “spavalderia” velocistica, qualche volta ho anche investito qualcuno, ma erano davvero altri tempi, una ramanzina, due buffetti e finiva lì; divertente, ma non abbastanza veloce per me. Poi, la svolta, il papà di un mio zio acquisito doveva disfarsi di un “cinquantino” che gli occupava posto in negozio ed era stufo di metterlo fuori e dentro tutti i santi giorni - lo vuoi? – mi disse – si certo – risposi; ma non avevo l’età…solo 13 anni, il motorino non aveva neanche i documenti, persi chissà quando, con la difficoltà di avere un duplicato soggetto a mille regole “di età Vittoriana” con la concreta possibilità di vedersi “bocciati” al fantomatico collaudo; al contrario di oggi cosa molto più semplice. Però, a caval donato non si guarda in bocca…lo portai, a spinta, in officina da mio nonno e cominciarono a guardarci per risolvere qualche problemino tecnico…
Di che moto parlo? Del “Lui” della Innocenti, quello da 75 cc. con la marmitta alta sul fianco sinistro per le migliori ustioni del mondo…non era del tutto in ordine, era stato usato per le consegne delle pizze per circa 7÷8 anni passando per diverse mani…impianto elettrico non perfetto…messa in moto “claudicante” al terzo-quarto colpo di pedivella cominciava a slittare e andava a vuoto…rimaneva solo la partenza a “strappo” stile moto GP dei tempi andati; comunque andava in moto e viaggiava, o se viaggiava, altro che bicicletta. Nacque il dilemma, non avevo l’età e non potevo certo andare in giro scorazzando per la città; allora arrivò la soluzione – lo portiamo in campagna – così impari bene a guidare e poi si vedrà per il ritorno in città. A quei tempi avevamo dei trulli nella campagna di Ostuni e, praticamente, chiunque guidava qualsiasi cosa senza avere né l’età né le patenti necessarie (forse eravamo anche più bravi), si vedevano ragazzini della mia età su trattori, falciatrici, ape car, ecc. sebbene i mezzi potevano essere condotti solo con i documenti in regola; va bene così, lo fanno loro, lo farò anch’io.
Così nasce in me la voglia di “esplorare”, non c’erano i navigatori, le cartine avevano scale non più grandi di 1:200.000 con i particolari praticamente invisibili. Nel periodo estivo, nei fine settimana e durante le ferie montavo in moto, quasi sempre con partenza a strappo, e partivo per le mie “escursioni”, ricordo che le chiamavo così (termine mutuato da una mia cara zia scomparsa da qualche tempo) percorrendo tutte le strade del circondario, strade bianche, asfaltate, mulattiere, quello che capitava, evitavo accuratamente di aggirarmi per i paesi per non incappare nelle forze dell’ordine, sarebbero stati dolori per tutti.
E allora giravo, giravo, scoprivo nuove strade (per me), trovavo collegamenti con altre strade, scorciatoie, percorrendo anche 150÷200 km. al giorno che, con un motorino, sono davvero tantissimi…infine, verso sera, rientrando, mi fermavo a parlare con i locali e chiedevo spiegazioni sulle strade che avevo percorso, qualche volta mi guardavano meravigliati in quanto loro stessi non credevano a quello che raccontavo per le distanze e le strade che avevo percorso conosciute per lo più da loro, un cittadino non avrebbe dovuto neanche pensarci a scovarle; qualche volta, con mia estrema soddisfazione, gli spiegavo anche strade che loro non avevano mai percorso in quanto piuttosto distanti dalle loro zone di movimento; oh, come gongolavo…!
E l’estate passava alla svelta, tutte le volte che tornavo in città non vedevo l’ora di ritornare in sella alla moto.
Finalmente arriva il 14° anno di età, posso guidare senza troppe preoccupazioni…!! Però la moto non è in regola con un bel niente e la situazione rimane praticamente immutata…costretto ad evitare i centri abitati maggiori e continuare con le mie “escursioni” allargando il raggio e aggirando gli ostacoli legali…Anche la seconda estate passa in un baleno…faccio delle scoperte incredibili e conosco, a menadito, ogni anfratto nel raggio di 50÷60 km. dalla “campagna”, straordinario…! La cosa più buffa è che non mi sono mai perso, non ho mai chiesto informazioni in giro e mi sono sempre orientato prendendo come riferimento il sole, i monti (piccoli eh…!) e i paesi…mai perso davvero…
L’anno dopo arriva un altro motorino, stavolta in regola con i documenti e, anche, con l’assicurazione (sebbene non obbligatoria ai tempi per i motorini) e si tratta del mitico “Corsarino ZZ” della Moto Morini…moto meravigliosa! Con quella sono riuscito a percorrere anche 350 km. al giorno, aveva velocità, consumava pochissimo, frenava bene, stabile in curva, buona per un fuoristrada leggero e, “dulcis in fundo”, potevo andare per centri abitati!
Ecco, da lì è nata la mia passione dei giri in moto, non mi sono mai fermato, ho girato con ogni tempo e in ogni dove, anche con moto improbabili per il compito a cui erano chiamate, ma l’ho fatto e lo continuerò a fare, da solo o in compagnia, diventando più “vecchi” la manetta si “ammoscia”, è vero, ma la voglia è rimasta intatta; quella voglia che mi ha fatto scoprire “Strade da Moto” per cercare altri posti, per condividerne altri, per conoscere persone che hanno la stessa passione e la stessa voglia…e in fondo arrivare, esagerando un po', (come diceva un vecchio slogan) “là dove nessuno è mai giunto prima”…Da qualche anno (2014), in compagnia della mia fedele zavorrina, ho percorso circa 154.000 km. e anche grazie a Strade da Moto ho vinto tre edizioni (2019-20-21) de “il giro dell’Emilia-Romagna in 80 passi” per via delle informazioni sulle strade così puntualmente descritte; ho in testa di fare la “Cento Passi” ma lo capirò più avanti; intanto mi godo la vostra compagnia; abbiamo avuto modo di conoscere qualcuno dei soci e/o membri dell’Associazione e devo dire che siete tutti fantastici e con il vero spirito del motociclista…
Ci sono pochissimi motociclisti, mezzi motociclisti pochi, sono molti di più gli smanettoni e tutti quelli che vivono la moto più per moda e adrenalina che per quello che offre…
E così, concludo la mia lunghissima presentazione (aggiornata più volte), il mio spirito è quello di condividere percorsi, giri, anche in compagnia, vedo il “banner” chiedi l’amicizia ma alla fine si conclude poco, fatte le debite eccezioni, e non sto cercando, sia chiaro, compagnia perché mi sento solo…ma cerco compagni di viaggio e quelle persone che vivono lo spirito motociclistico per quello che davvero è…essere liberi di andare un po’ ovunque con chiunque e condividere il viaggio, la nostra meta è quella e non il punto di arrivo e, quindi, non esitate a coinvolgermi o farvi coinvolgere è nell’ordine delle cose di chi, davvero, crede in quello che rincorriamo, forse, da bambini.
Armando
Di che moto parlo? Del “Lui” della Innocenti, quello da 75 cc. con la marmitta alta sul fianco sinistro per le migliori ustioni del mondo…non era del tutto in ordine, era stato usato per le consegne delle pizze per circa 7÷8 anni passando per diverse mani…impianto elettrico non perfetto…messa in moto “claudicante” al terzo-quarto colpo di pedivella cominciava a slittare e andava a vuoto…rimaneva solo la partenza a “strappo” stile moto GP dei tempi andati; comunque andava in moto e viaggiava, o se viaggiava, altro che bicicletta. Nacque il dilemma, non avevo l’età e non potevo certo andare in giro scorazzando per la città; allora arrivò la soluzione – lo portiamo in campagna – così impari bene a guidare e poi si vedrà per il ritorno in città. A quei tempi avevamo dei trulli nella campagna di Ostuni e, praticamente, chiunque guidava qualsiasi cosa senza avere né l’età né le patenti necessarie (forse eravamo anche più bravi), si vedevano ragazzini della mia età su trattori, falciatrici, ape car, ecc. sebbene i mezzi potevano essere condotti solo con i documenti in regola; va bene così, lo fanno loro, lo farò anch’io.
Così nasce in me la voglia di “esplorare”, non c’erano i navigatori, le cartine avevano scale non più grandi di 1:200.000 con i particolari praticamente invisibili. Nel periodo estivo, nei fine settimana e durante le ferie montavo in moto, quasi sempre con partenza a strappo, e partivo per le mie “escursioni”, ricordo che le chiamavo così (termine mutuato da una mia cara zia scomparsa da qualche tempo) percorrendo tutte le strade del circondario, strade bianche, asfaltate, mulattiere, quello che capitava, evitavo accuratamente di aggirarmi per i paesi per non incappare nelle forze dell’ordine, sarebbero stati dolori per tutti.
E allora giravo, giravo, scoprivo nuove strade (per me), trovavo collegamenti con altre strade, scorciatoie, percorrendo anche 150÷200 km. al giorno che, con un motorino, sono davvero tantissimi…infine, verso sera, rientrando, mi fermavo a parlare con i locali e chiedevo spiegazioni sulle strade che avevo percorso, qualche volta mi guardavano meravigliati in quanto loro stessi non credevano a quello che raccontavo per le distanze e le strade che avevo percorso conosciute per lo più da loro, un cittadino non avrebbe dovuto neanche pensarci a scovarle; qualche volta, con mia estrema soddisfazione, gli spiegavo anche strade che loro non avevano mai percorso in quanto piuttosto distanti dalle loro zone di movimento; oh, come gongolavo…!
E l’estate passava alla svelta, tutte le volte che tornavo in città non vedevo l’ora di ritornare in sella alla moto.
Finalmente arriva il 14° anno di età, posso guidare senza troppe preoccupazioni…!! Però la moto non è in regola con un bel niente e la situazione rimane praticamente immutata…costretto ad evitare i centri abitati maggiori e continuare con le mie “escursioni” allargando il raggio e aggirando gli ostacoli legali…Anche la seconda estate passa in un baleno…faccio delle scoperte incredibili e conosco, a menadito, ogni anfratto nel raggio di 50÷60 km. dalla “campagna”, straordinario…! La cosa più buffa è che non mi sono mai perso, non ho mai chiesto informazioni in giro e mi sono sempre orientato prendendo come riferimento il sole, i monti (piccoli eh…!) e i paesi…mai perso davvero…
L’anno dopo arriva un altro motorino, stavolta in regola con i documenti e, anche, con l’assicurazione (sebbene non obbligatoria ai tempi per i motorini) e si tratta del mitico “Corsarino ZZ” della Moto Morini…moto meravigliosa! Con quella sono riuscito a percorrere anche 350 km. al giorno, aveva velocità, consumava pochissimo, frenava bene, stabile in curva, buona per un fuoristrada leggero e, “dulcis in fundo”, potevo andare per centri abitati!
Ecco, da lì è nata la mia passione dei giri in moto, non mi sono mai fermato, ho girato con ogni tempo e in ogni dove, anche con moto improbabili per il compito a cui erano chiamate, ma l’ho fatto e lo continuerò a fare, da solo o in compagnia, diventando più “vecchi” la manetta si “ammoscia”, è vero, ma la voglia è rimasta intatta; quella voglia che mi ha fatto scoprire “Strade da Moto” per cercare altri posti, per condividerne altri, per conoscere persone che hanno la stessa passione e la stessa voglia…e in fondo arrivare, esagerando un po', (come diceva un vecchio slogan) “là dove nessuno è mai giunto prima”…Da qualche anno (2014), in compagnia della mia fedele zavorrina, ho percorso circa 154.000 km. e anche grazie a Strade da Moto ho vinto tre edizioni (2019-20-21) de “il giro dell’Emilia-Romagna in 80 passi” per via delle informazioni sulle strade così puntualmente descritte; ho in testa di fare la “Cento Passi” ma lo capirò più avanti; intanto mi godo la vostra compagnia; abbiamo avuto modo di conoscere qualcuno dei soci e/o membri dell’Associazione e devo dire che siete tutti fantastici e con il vero spirito del motociclista…
Ci sono pochissimi motociclisti, mezzi motociclisti pochi, sono molti di più gli smanettoni e tutti quelli che vivono la moto più per moda e adrenalina che per quello che offre…
E così, concludo la mia lunghissima presentazione (aggiornata più volte), il mio spirito è quello di condividere percorsi, giri, anche in compagnia, vedo il “banner” chiedi l’amicizia ma alla fine si conclude poco, fatte le debite eccezioni, e non sto cercando, sia chiaro, compagnia perché mi sento solo…ma cerco compagni di viaggio e quelle persone che vivono lo spirito motociclistico per quello che davvero è…essere liberi di andare un po’ ovunque con chiunque e condividere il viaggio, la nostra meta è quella e non il punto di arrivo e, quindi, non esitate a coinvolgermi o farvi coinvolgere è nell’ordine delle cose di chi, davvero, crede in quello che rincorriamo, forse, da bambini.
Armando
Armando è uno che scrive su Strade da Moto, qui i suoi ultimi post. Segui le sue rubriche!
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