Itinerario
proposto da Maurizio Ceschi
Laghi del trentino
Oggi è il primo giorno di primavera, per fortuna c'è il sole ma le temperature sono decisamente invernali, comunque non rinuncio ad un giretto con la moto, chiaramente restando a bassa quota, in montagna c'è ancora molta neve e le strade sono ghiacciate.
Partenza di buon mattino da Bolzano per dirigermi verso il lago di Garda, invece che la solita e trafficata statale 12, prendo per la provinciale che mi porta in una manciata di km (10 minuti) al paese di Caldaro da dove si intravede tra viti e meleti il suo piccolo lago. Il traffico è praticamente inesistente, la strada è curata e con qualche bella piega, costeggiando tutto il lato destro dell'Adige arrivo fino a Mezzocorona, da qui la superstrada mi porterà fino a Trento e salendo verso il “Bus de Vela” all'inizio della valle dei laghi.
Il secondo lago, o meglio i due laghetti attigui, sono i laghi di Lamar, veramente minuscoli ma in estate presi d'assedio da turisti e valligiani in cerca di refrigerio, oggi invece sono solo, il freddo è pungente ed il computer della moto mi indica che siamo sottozero! Ridiscendo la manciata di tornanti che sono serviti per raggiungere i laghetti e proseguendo verso Riva del Garda in prossimità di Vezzano riprendo un altra strada provinciale, la pergolese, che mi porterà al lago di Cavedine, qualche foto,due passi in riva al lago e rimonto in sella,attraverso una valle lunare di pietre e detriti, siamo nella riserva naturale “le Marocche” dove hanno trovato impronte di dinosauri. La strada si snoda tra curve, controcurve e tornanti tra enormi macigni detritici e ghiaioni, non è molto lunga ma decisamente spettacolare. Tornato sulla statale a Drò, in un attimo sono al lago di Garda ed imbocco la gardesana occidentale, quella lombarda per capirsi, che in un susseguirsi di lunghe gallerie e tratti con panorami stupendi mi porta fin oltre Limone da dove incomincio la salita per il famoso “terrazzo “ del Garda, Tremosine.
Non è solo la bellezza del panorama che si gode da quassù che merita una gita, ma la strada stessa che parte da bordo lago e sale, prima con uno stretto zig-zag fantastico con gallerie e viste maestose, per poi entrare nella famosa forra, una gola strettissima con gallerie scavate nella roccia che permettono di raggiungere il paesino di Tremosine,dove alcuni ristoranti sono letteralmente arroccati sulla roccia con terrazze a sbalzo sullo strapiombo sottostante, non consigliate ai i deboli di cuore.
Un caffè due foto e giù verso la strada di ritorno.
Ripercorro la gardesana fino a Riva, Torbole e salgo verso il passo S. Giovanni. Tra il modesto passo S. Giovanni e Rovereto sul lato sinistro della strada si intravede una conca ricoperta di folta vegetazione, cespugli e alberi ormai hanno preso il posto a quello che una volta era il lago di Loppio, alimentato solo da una risorgiva ormai estinta.
Raggiunta la valle dell'Adige proseguo sulla sponda destra del fiume, i piccoli paesini si susseguono velocemente e i poco meno di 90 km che mi separano da casa li percorro in meno di un ora.
Bellissima gita da effettuare in giornata, il periodo migliore è inizio primavera o inizio autunno, proibitivo pensare di farlo in piena estate nei week-end o durante festività e ponti. Il traffico di turisti, camper, ciclisti e le code inteminabili durante le ore di maggior movimento non vi farebbero godere i luoghi i panorami e le magnifiche strade da percorrere in moto.