Mario Giachino Mario Giachino

Itinerario

proposto da Mario Giachino

Il 27/09/2020 Mario Giachino ci ha proposto questo itinerario da percorrere in poche ore.

Stradine tra laghi, monti e cascate

27/09/2020

Non è un giro, nel senso che non torna alla partenza. È proprio un itinerario, che attraversa mille stradine per finire dove pare che tutto finisca: a Riale, in cima al Piemonte.

Si parte da Borgomanero perché è proprio lì, all'uscita dell'autostrada, poi si percorrono strade secondarie, normalmente poco note e poco battute, spesso perché strette e tortuose... come piacciono ad alcuni di noi.

Da Orta San Giulio, alla rotonda prendiamo a destra, per Armeno, dove, dovremo entrare in paese e seguire le indicazioni per il Mottarone e Coiromonte. Strada stretta, a tratti sporca, con molte curve cieche... insomma, una strada da percorrere con calma, anche perché, essendo l'unica che va a Coiromonte, capita anche di incontrare automobili. Due semafori regolano un paio di sensi unici alternati.

Ridiscesi a Sovazza, riprendiamo la strada che abbiamo lasciato ad Armeno, la SP39 nota anche come Via II Riviere o Strada delle due Riviere, che ci porterà a Gignese. Lì proseguiremo seguendo le indicazioni per Levo, dove una bella serie di tornanti ci farà planare dolcemente verso le Isole Borromee, sopra a Stresa e poi a Baveno.

Un po' di lungolago e poi il ponte su cui attraversiamo il Toce, proprio prima che si immetta nel Lago Maggiore. Ecco, qui finisce il Toce, mentre il nostro viaggio va a finire dove il Toce nasce. Ma procediamo con calma.

Una serie di tre Strade da Moto, una in fila all'altra, ci aspetta, sulla montagna a fianco del Lago Maggiore, con passaggi in tunnel di boschi e aperture spettacolari sul lago: Sella di Piancavallo, Alpe Colle e Passo Piazza.
Arrivati a Passo Piazza non seguite le indicazioni di Google Maps, cioè non prendete la prima stradina girando stretto a destra: è troppo stretta e il limite di 5 km/h può far capire che... non è cosa per noi. Tirate dritto, tenendo la destra, e continuate a salire: vi aspettano panorami eccezionali. Arrivati in fondo, uno stop in posizione piuttosto infelice ci riporta sul lungolago, che percorreremo, sempre con il lago a destra, per circa 6 km, fino al benzinaio di Cannobio (se non ne avete molta fate il pieno perché per un po' non ce ne sono più) dove imbocchiamo la Val Cannobina, con la sua strada che a tratti è troppo stretta e a tratti troppo larga ma tutta bellissima.
Saliamo attraversando alcuni piccoli paesi: Traffiume, Cavaglio, Nivetta, Lunetto, Spoccia, Ponte Spoccia, Orasso, Cursolo, Finero, fino ad arrivare al Passo Pantani (o Piano di Sale) e poi Malesco, Santa Maria Maggiore e Druogno. Siamo ormai quasi a Domodossola.

A Domodossola percorriamo un pezzo della SS33, quella che porta al Passo del Sempione, ma la abbandoniamo presto, a Crodo, dove dopo aver percorso i dieci km della SP73, tanto per movimentare ancora un po' il nostro itinerario, rientriamo sulla SS659 in direzione Val Formazza, strada che non lasceremo più fino alla fine, sua e del nostro viaggio.
La strada è una tipica fondovalle alpina che corre a fianco del fiume Toce, movimentata ma senza tornanti, veloce ma... da non correre!

Arrivati a Foppiano, all'uscita del paese ci aspetta un'ampia galleria molto particolare: 3 km di galleria circolare verso sinistra che, con una pendenza del 7,5%, ci permette di salire di oltre 200 metri.
Poco prima dell'ingresso della galleria, sulla destra si vede la vecchia strada che, anch'essa in 3 km ma con un ponticello e nove tornanti, porta nello stesso posto in cui porta la galleria, la frazione Fondovalle. Degli strani cartelli rotondi, bordati di rosso, con sotto la scritta "eccetto autorizzati" sembrano voler scoraggiare chiunque dall'imboccare quella strada e, in effetti, un po' pericolosa lo è: non passando mai nessuno è molto sporca, di pietre, rami e... nocciole (o qualcosa che gli assomiglia molto). Giunto a metà mi è venuto il timore che potesse succedermi qualcosa: se non passa mai nessuno, probabilmente mi troverebbero dopo mesi. Ad ogni modo: la strada è molto bella e meriterebbe di essere manutenuta, sono solo tre km ma con un andamento molto piacevole, in mezzo a boschi e muri di contenimento fatti con pietre squadrate. Spero che non sia lasciata al degrado in cui si trova ora ma che possa diventare una Strada da Moto accessibile a tutti (le foto di questa strada risalgono al 2011 e sono prese da Google Maps).

Meno di dieci km ci separano, ormai, dalla Cascata del Toce, dieci km di belle curve e qualche galleria paravalanghe. Arrivati sotto alla cascata lo spettacolo è molto emozionante, anche oggi che di acqua ce n'è proprio poca. Una sosta per una foto è d'obbligo, già sapendo, però, che la sosta vera sarà due curve più su, dove è stato costruito anche un ponticello di legno sul vuoto della cascata, per poter ammirare e fotografare tanta meraviglia.

Arrivati fino a qui dobbiamo solo più percorrere gli ultimi due km che ci separano dalla fine di tutto: Riale, una piccola frazione del comune di Formazza che, mi pare di aver capito, ospita una decina di abitanti in un luogo fiabesco. Ci sono un rifugio e un ristorante e da vedere c'è la diga, che è ben adattata al territorio, per nulla invasiva. La si raggiunge a piedi e io non ci sono andato perché oggi faceva proprio freddo (2° alle 16:30) ma mi sono ripromesso di tornare per fare una bella visita con calma.
Per dormire, sono tornato indietro fino a Premia (25 km), dove ho preso a sinistra e seguito la strada fino alla frazione Crego dove, di fronte all'Oratorio di San Rocco, c'è un rifugio dove ho mangiato e dormito benissimo spendendo veramente poco: ve lo consiglio, si chiama Rifugio Monte Zeus.

 

 

Stradine tra laghi, monti e cascate
Stradine tra laghi, monti e cascate
Stradine tra laghi, monti e cascate
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Stradine tra laghi, monti e cascate
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Stradine tra laghi, monti e cascate
Stradine tra laghi, monti e cascate

Dove tutto finisce. O inizia.


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Nota: Quando i passi sono chiusi, Google Maps non permette di passarci, quindi fuori stagione la mappa apparirà priva del percorso o con itinerari molto più lunghi.
Siamo in attesa che Google Maps integri la possibilità di creare mappe visualizzabili tutto l'anno.