Itinerario
proposto da Andrea
Prendo la moto e vado Aramengo
Da Torino vogliamo fare un breve ma interessante tour in moto durante i freddi fine settimana invernali? Vogliamo evitare l’alta montagna ormai innevata, la profonda Val di Susa oppure la lontanissima e irraggiungibile (per via delle strade interrotte) Liguria? Bene, poco lontano da Torino, al confine con la provincia di Asti, nel basso Monferrato, c’è una località che si chiama Aramengo. Per correttezza il titolo dell’itinerario dovrebbe quindi essere “Vado ad Aramengo” ma siccome suona male mi concedo la licenza poetica.
Il Monferrato è una zona collinare compresa tra le province di Asti ed Alessandria, terra citata da poeti e scrittori come Carducci, Pavese e Umberto Eco, con luoghi e monumenti storici, ottima cucina, buon vino e ovviamente tante curve; il posto ideale per un giro in moto.
La durata dell’itinerario (sola andata) dipende molto dalle soste che si faranno, prevedete comunque un po’ meno di due ore, per un totale di circa 60 km da percorrere. Le strade sono abbastanza facili da percorrere perché asfaltate nella loro totalità ma, soprattutto nelle zone collinari più in quota, sono parecchio strette, sporche e con la carreggiata un po’ sconnessa, quindi massima prudenza.
Partenza da Torino, piazza della Gran Madre, posta sulla sponda destra del Po, dove sorge l’omonima chiesa; si tratta di uno strano luogo di culto, almeno dall’esterno, perché sprovvisto di croci, ma è anche un luogo esoterico, vertice dei triangoli della magia nera e della magia bianca, dove, pare, sia nascosto il Sacro Graal. Personalmente sono poco propenso a riconoscere ed accettare dogmi, credenze religiose e tentomeno isoteriche, ma di certo il Sacro Graal del Motociclista lo troveremo oggi percorrendo le strade che seguono.
Salendo per il lungo rettilineo di via Villa della Regina, dietro la Gran Madre, in direzione Pecetto, entriamo nella collina torinese. Dopo qualche tornante passiamo a fianco della Villa seicentesca della Regina, sito Sabaudo patrimonio dell’Unesco. Proseguendo verso Pecetto, dopo circa 6 km, al bivio da dove si scorge la torre bianca dell’Eremo dei Camaldolesi, prendiamo a destra direzione Colle della Maddalena. Arrivati sul colle suggerisco una pausa per visitare il Parco della Rimembranza con, al suo interno, il Faro della Vittoria (o faro della Maddalena- statua di bronzo realizzata nel 1928 per commemorare il decennale della vittoria della Grande Guerra) che troneggia da Est sulla città di Torino. Dal piazzale del faro, se la giornata è limpida, possiamo godere della vista panoramica sulla capitale Sabauda, con le montagne innevate che fanno da sfondo, assolutamente impagabile.
Proseguendo e scollinando sulla stessa strada il nostro sguardo si perde ad ammirare, sulla sinistra, la parte interna della Collina torinese. Dopo poche curve, al bivio, svoltiamo a sinistra direzione Revigliasco, dopo aver raggiunto il paese si gira a sinistra in direzione di Pino Torinese.
Pino Torinese vale una sosta per visitare il Planetario di Torino, Museo dell’ Astronomia e dello Spazio. Da Pino seguiamo poi le indicazioni per Chieri ma non ci arriveremo perché ad un certo punto, in via Valle Balbiana, prenderemo la direzione di Valle Ceppi.
Da Valle Ceppi proseguiamo per 3 chilometri sulla SP114 in direzione di Superga, attraversiamo le località di Tetti Barbasso e Tetti Chiapasso e quindi svoltiamo a destra sulla SP4 in direzione di Baldissero.
Una volta sulla SP4, dopo aver attraversato il comune di Baldissero ed essere giunti a Pavarolo, svoltiamo a sinistra sulla SP122 in direzione di Castiglione e successivamente riprendiamo la SP4 in direzione di Montaldo.
Arrivati a Montaldo Torinese noteremo immediatamente sulla cima della collina la struttura maestosa del Castello Medioevale di Montaldo, che, malgrado porti in dote una storia millenaria, è stato (purtroppo) trasformato in un raffinatissimo hotel di lusso. Non ho nulla contro gli hotel di lusso e tantomeno contro quello in questione che è bellissimo, ma il fatto che il nostro paese per poter salvare dalla rovina e valorizzare un siffatto edifico storico debba ricorrere alla commercializzazione di lusso anziché alla trasformazione in un museo alla portata di tutti mi riempie di amarezza.
Dopo Montaldo continuiamo sulla SP4 e dopo aver attraversato le località di Tetti Quaglia, Tetti Gaffolo e Tetti Trinità convergiamo nella SP118 che porta al paesino di Sciolze. Continuando sulla SP118 in direzione Rivalba raggiungiamo l’incrocio con la SP97, svoltiamo a destra in direzione Cinzano e proseguiamo fino al km 9 dove prendiamo la SP102 che porta a Casalborgone.
Dalla rotonda di piazza Cavour a Casalborgone, prendiamo la SP458 (*) direzione Asti percorrendola per circa 12,5 km, infine svoltiamo a sinistra in direzione Boi Aramengo, per giungere finalmente, dopo un paio di km alla destinazione finale.
* SP458 Attenzione! Questa bellissima strada (ex statale Chivasso - Asti) fatta di curve che si districano salendo e scendendo le colline del Monferrato è oggetto, nei soli giorni festivi e prefestivi, dalle ore 13:00 alle ore 19:00, in ambo i sensi di marcia, di una restrizione alla circolazione …. per i soli motocicli .
Aramengo: nulla di particolare se non la sottile soddisfazione di mandarci qualcuno che non si apprezza particolarmente. Qui nel medioevo venivano mandati al confino, dal Ducato di Asti, coloro che erano stati condannati per reati patrimoniali; questa è probabilmente l’origine del detto popolare di mandare qualcuno a-ramengo.
Nelle vicinanze di Aramengo, nel comune di Monteu da Po, a circa 20 minuti di strada, si trova il sito archeologico della città Romana di Industria, antica colonia romana risalente al 124 a.c, visitabile su prenotazione.
Queste le coordinate: 45°09'33.4"N 8°01'09.6"E / 45.159290, 8.019325
Ora, in tutta franchezza, quante volte nella vita qualcuno vi ha mandato A-ramengo pensando di infliggervi chissà quale insulto? Ebbene d’ora in avanti a chi vi manderà in tal posto potrete tranquillamente rispondere …. che ci siete già stati.
Per il rientro veloce a casa, percorrendo la SP590 da Lauriano Po, attraversando Chivasso, Gassino, Castiglione e San Mauro torinese, in meno di un’ora si torna a Torino. Se invece non avete fretta fatevi guidare dalle infinite stradine che costeggiano o percorrono le creste delle colline Monferrine, che tanto da qui, come dice il detto, tutte le strade portano a Torino.
Andr@a
Le strade di questo itinerario sono tutte asfaltate.