Itinerario
proposto da Fulvio Caporali
Un giorno tra Marche e Umbria - Nocera Umbra, Rasiglia e qualche curva
Partenza un venerdì per un giro in moto tra le Marche e l'Umbria con l'idea di visitare due posti: Nocera Umbra e Rasiglia.
Di buon mattino si parte, ci aspettano parecchi km sul groppone ma pieni di entusiasmo considerato i posti che andremo a visitare, l'Appennino lungo la dorsale che va da Cattolica a Preci.
Da Misano si prende la statale 16 e subito si passa un valico, forse uno dei più bassi in Italia, il valico della Siligata, che è più un nome nella zona che davvero un valico ma...il cartello cè quindi si fa. Arrivati a Pesaro si prende in direzione Urbino, noi per comodità abbiamo fatto la SP423, meno bella ma leggermente più veloce. Arrivati a Urbino si va in direzione Fermignano, piccolo borgo che meriterebbe una visita di mezz'oretta non di più ma non nel nostro itinerario oggi, e ci dirigiamo verso Cantiano facendo la SP3 (la vecchia Flaminia che passa per anche per il Furlo per intenderci) ed arrivare al bivio per prendere verso il valico di scheggia e la strada del costone che ci porta fino a Fossato di Vico costeggiando il Monte Cucco, panorama bello e lineare che mette tranquillità e strada pennellata per un'andatura allegra.
Arrivati a Fossato un attimo di attenzione per prendere la vecchia strada, che da Gualdo Tadino porta a Nocera Umbra evitando la SS3 che è una doppia corsia veloce fatta per tagliare i paesini.
Gualdo meriterebbe una visita, tipico paese fortificato simile a Gubbio ma la prima nostra meta è Nocera quindi rallentiamo per vedere il paese mentre passiamo per poi continuare fino a Nocera e fermarci per fare due passi, qualche foto e una birretta rinfrescante.
Da Nocera riprendiamo in direzione Rasiglia, sempre sulla vecchia strada che costeggia la nuova due corsie, passiamo Valtopina, qui la strada lascia molto a desiderare vista l'incuria dell' ANAS, e nei pressi di Fosso della Ghianda bisogna girare a sx per Capodacqua, attenzione perchè non è proprio ben segnalato. Finalmente dopo la svolta si inizia un po' a salire e fare qualche bella curva, Capodacqua merita due foto sia per il castello diroccato all'uscita del paese sia il paesino stesso, da qui parte la salita verso il valico di Colfiorito. Panorama che spazia dal bosco nel primo tratto alla campagna collinare dai colori verde-giallo arrivati verso il valico.
Raggiunta la SS77 del Valico di Colfiorito, giriamo a dx, a sx si sale per Colfiorito ma lo faremo nel giro di ritorno, direzione Rasiglia a pochi km di distanza e dopo qualche bella curva con un bel asfalto.
Rasiglia si presenta come un delizioso piccolo borgo sul'acqua, pieno di freschezza, fiori, verde e tanti posticini per uno spuntino e per pranzare. Noi panini al sacco nel parchetto. Nei vicoli si ammira l'ingegno dell'uomo nello sfruttare l'acqua per la tessitura e la lavorazione della lana e della pelle grazie anche alla sorgente che porta acqua fresca e pulita per tutto il paese.
Ripartiamo seguendo la SP465, bella strada con bell'asfalto in direzione Cerreto di Spoleta svalicando il Passo del Soglio. Merita un giro Sellano dove si iniziano a vedere i primi segni dell'ultimo terremoto che colpì la zona nel 2016.
Arrivati a Cerreto, grazioso borgo, si svolta a sx sulla SP209 direzione Visso con capatina a Preci lungo il Nera. Preci è irriconoscibile, chiuso e pericolante dopo il terremoto e lo è ancora di più Visso dove le case sono macerie. un giro veloce colmo di tristezza e riprendiamo la strada che ci porta al bivio tra la SP209 e la SS77 di Colfiorito. Ci sarebbe il Valico delle Fornaci, ora bypassato dalla galleria, quindi per fare il valico vero e proprio bisogna deviare per Aschio prima della galleria, passarci sopra e riprendere poi la strada passata la galleria. Arrivati al bivio giriamo a dx per fare pochi km e vedere al volo il Lago di Polverina che risulta quasi una pozza e quindi nulla di che, rigiriamo e saliamo in direzione Colfiorito e la sua terra rossa.
A Colfiorito pausa birretta e pausa per riposare la natiche, fa caldo, poi si riprende. Prima del paese sulla dx c'è il bivio per la SP440 che ci porta a Collecroce. Qui noi col Fazerino scegliamo di scendere fino a Case Basse per riprendere poi la strada che ci porta al Passo del Cornello perché da Collecroce parte una strada bianca che taglia ma noi non ce la siamo sentita non sapendo come fosse messa. Quindi scesi per Case basse si risale per il passo su una bellissima strada veloce e ben messa e senza traffico. Proseguendo e seguendo le indicazioni Sassoferrato sulla SP16. Strada e paesaggio a dir poco meraavigliosi, poco traffico, asfalto ben messo e belle curve.
A Sassoferrato seguiamo le indicazioni per pergola, Isola di Fano, Ghiralrdino, Isola del Piano, Petriano, Montecchio, Tavullia e Misano. Strada impegnativa questa ma taglia quasi in maniera dritta per le colline e passa per stradine e paesini con poco traffico per evitare di fare strade di grande scorrimento. L'asfalto qui è un jolly, a volte ben messo e nuovo a volte un colabrodo. Ma si sta in alto dove c'è un po' di frescura rispetto alla bassa dove la cappa di umidità è ben visibile.