Il titolo la dice lunga sullo stato d'animo con cui ieri ho intrapreso questo giro nel fantastico parco regionale del Vercors, vicino a Grenoble. Erano settimane che pianificavo il viaggio, ma un tentativo di furto della moto prima e il maltempo poi, mi hanno impedito di effettuarlo.
Ieri pomeriggio ho deciso che era il momento di muoversi. Partenza alle 14 da Lione, città che ormai mi ha "adottato", direzione Grenoble. Inevitabile il primo tratto di un'oretta di autostrada, nel quale ho avuto la piacevole sorpresa che il pedaggio per una moto è esattamente la metà di un pedaggio per una vettura. Arrivato a Sassenage inizio la salita verso Engins, per scaldare cuore e gomme per ciò che mi avrebbe atteso successivamente. La strada fino a Villard de Lans è divertente e ben tenuta, ma purtroppo molto trafficata (vista la concomitanza con l'inizio delle vacanze estive di moltissimi francesi). Arrivato in uno dei più frequentati villaggi del Vercors, punto il muso della mia BMW verso la D531 e le gorges de la Bourne, letteralmente "Gole del Bourne", che prendono il nome dal fiume che scorre a fondovalle. La strada è magnifica, inizialmente si costeggia il fiume passando al di sotto di cumuli di roccia che formano gigantesche gallerie naturali, successivamente si comincia a salire sempre di più fino ad arrivare a guidare sull'orlo di un altissimo burrone. Unica nota negativa: se su questa strada si incontra un mezzo ingombrante come è successo a me (es. camper) è molto difficile e pericoloso sorpassarlo (sicurezza prima di tutto!).
Finito il tratto panoramico delle gole, si arriva ad una bellissima cittadina chiamata Pont-en Royans, famosa per la sua architettura a dir poco singolare. Tappa benzina a St-Jean-en-Royans e incomincia la strada più panoramica della giornata: la D76 verso il Col de la Machine. Lo spettacolo è a dir poco mozzafiato: la strada è letteralmente incavata nella roccia e, sull'altro versante, assolutamente il nulla fino al Combe Laval. Tappa foto e pausa acqua obbligatoria, visto che la bocca era rimasta aperta troppo tempo per lo stupore. Sul col de la machine i compagni di viaggio optano per rientrare verso Lione (sigh!), perciò facendo la D2 attraverso la foresta "de Cote Belle" si ritorna a St-Jean en Royans e, successivamente, sulla D1532 che ci porterà all'autostrada verso casa.
Il tempo è stato tiranno durante questa "balade" (come i cugini francesi chiamano i giri in moto), la prossima volta bisognerà prendere tutta la giornata per scoprire nuovi scorci di questo fantastico parco regionale.