Itinerario
proposto da Mario Giachino
Alcuni tesori d'Empordà
Questo itinerario, pur constando di meno di 250 Km, richiede una giornata per essere apprezzato, infatti prevede molte soste, molti posti da vedere.
Il periodo consigliato è la mezza stagione e, comunque, meglio l'inverno piuttosto che l'estate, per via dell'invasione di turisti dei mesi più caldi.
Appena partiti si entra nella regione dell'Empordà e si inizia subito con una vera Strada da Moto, da Llagostera a Canyet del Mar, che ho chiamato del Massís de les Cadiretes, dal nome della zona montagnosa che attraversa. Bellissima, occhio al brecciolino, però: oggi era abbondante.
Seguiamo con un po' di costa e fino a Sant Feliu de Guixols siamo su quella che può essere considerata la degna prosecuzione della Strada del Massís de les Cadiretes, con favolose viste sul mare, poi diventa un po' noiosa, come strada, ma attraversa delle vere perle della Costa Brava: San Feliu, appunto, S'Agaró, Platja d'Aro e Sant Antoni de Calonge, dove rientriamo su un'altra strada interessante, che ci porta a La Bisbal d'Empordà e poi a Peratallada, dove non ci si può non fermare per una visita. Si tratta di un piccolo borgo medievale perfettamente conservato che si può visitare in mezz'ora, anche se ci si passerebbero ore e ore, sempre scoprendo nuovi particolari.
Riscendiamo verso il mare, attraverso Palafrugell e, a Llafranc, non perdiamoci il belvedere del faro!
Poi la zona di Begur, dove l'asprezza del territorio ha imposto strade strette e ben tortuose, non proprio belle, per la moto ma che offrono scorci eccezionali. Se avete tempo, scendete fino al mare: è stupendo!
Arrivati fino a Illa Roja dopo aver visto calette incantevoli, affrontiamo un tratto da considerarsi spostamento, su una strada abbastanza anonima ma che ci permette, attraverso Torroella del Montgrí e Sant Martí d'Emouries, di raggiungere la magnifica Strada di Cadaqués e lo stesso stupendo paese.
In alta stagione o durante il fine settimana troverete traffico, considerata l'eccezionalità della destinazione e il fatto che non ci sono altre strade per raggiungerla, ma durante il resto dell'anno è una goduria. Anche Cadaqués merita una sosta... magari per pranzo? Potrebbe essere una buona idea fermarcisi una notte prendendosi il tempo di una visita alla Casa-Museo di Salvador Dalí.
La ripartenza avviene nel segno della continuità: altra strada stupenda, quella che porta al Faro di Cap de Creu. Purtroppo in qualche tratto è piuttosto dissestata ma non importa: offre panorami tali che, in ogni caso, non incita a correre. Inoltre è stretta ma... ci passano anche i pullman di turisti, quindi... occhio! L'arrivo è un'esplosione di sensazioni per gli occhi, con panorami sulle scogliere che lascino senza fiato.
Torniamo indietro fino a Cadaqués e oltre, finché arriviamo alla rotonda, dove, prendendo a destra, proseguiamo per El Port de la Selva, sempre su una strada che può essere considerata, a pieno titolo, parte della Strada di Cadaqués (quest'ultima parte dell'itinerario è la più guidata). Giunti a El Port de la Selva magari facciamo rifornimento di carburante, poi, poco dopo il distributore che si trova sulla sinistra, prendiamo a sinistra e subito a destra, seguendo le indicazioni per St. Pere R. o Vilajuïga e ci troveremo nuovamente su una Strada da Moto magari un po' trasandata ma molto bella sia per l'andamento, sia per i panorami. Ci porta al Monastero di Sant Pere de Rodes, ultima sosta di questo itinerario. Il monastero è accessibile attraverso una strada pedonale che unisce due parcheggi, uno a est e uno a ovest del complesso, quindi è necessario percorrere a piedi qualche centinaio di metri per raggiungere l'ingresso dove, poi, è necessario pagare un piccolo biglietto di ingresso. Noi non lo abbiamo fatto perché era già tardi ma mi si dice che ne valga la pena.
Scendiamo a Vilajuïga possiamo considerare concluso il nostro giro e ritornare alla base dove giungeremo, ve l'assicuro, molto stanchi ma altrettanto soddisfatti.