29 Settembre 2018
Si lo so è un classico e proprio per questo, che lo inserisco tra i percorsi, che almeno una volta nella vita, bisogna fare.
Io l’ho fatto già parecchie volte ed in tutte le salse, ma questa volta l’ho affrontato in compagnia di un’altra enduro stradale ed una BMV R1200R che affrontava oltretutto, per la prima volta una strada sterrata.
Ad onor del vero, lui è forse quello che ha faticato di più e si è divertito meno di tutti, anche se alla fine è stato comunque entusiasta dei panorami goduti e dell’impresa ultimata.
Abbiamo affrontato l’anello in senso antiorario, cioè partendo da Torino siamo arrivati fino al Sestriere per la canonica statale, poi poco prima di entrare in paese, si svolta a DX per la via che porta alla strada dell’Assietta e del Colle delle Finestre.
Dopo un paio di Km. di sterrato (molto polveroso dato le carenti piogge dell’ultimo periodo), abbiamo incrociato una tribù di Quad indemoniati, che hanno alzato un polverone mistico, tanto che sembrava di essere nel deserto del Sahara nel bel mezzo di una tempesta di sabbia.
Risultato avevamo anche le mutande impolverate… “iniziamo bene”, ci dice il nostro compagno di viaggio più ASFALTAIOLO*… “Non ti preoccupare fa parte del folclore degli STERRANTI**” o almeno di quelli non proprio educati.
Pian pianino (e questo sarà il LEIT-MOTIV della giornata) arriviamo al Col Basset e rassicuriamo il mal capitato, che la parte più rognosa era finita (falsi fin da subito), daltronde perché scoraggiarlo ora che era in ballo?
No... a parte gli scherzi, per chi non l’ha mai fatta, sappiate che la strada (a parte in brevissimi tratti) è tutta ben percorribile anche con moto stradali, anche se posso capire che per loro sia meno divertente, in quanto devono sicuramente mantenere l’andatura maggiormente controllata e cercare di non rovinare la moto ed il guidatore, incappando in banali cadute dovute al fondo stradale.
Dopo le salite che si devono affrontare per arrivare in quota da qualsiasi parte la si voglia prendere, la strada poi si sviluppa pressochè quasi sempre pianeggiante a mezza costa, quindi senza grandi dislivelli, che poi sono quelli che mettono in crisi i meno esperti.
Come dicevo, percorrendo tutta la strada si giunge al termine per poter salire al colle delle Finestre, da quì si può accedere alla val di Susa scendendo a nord fino ad arrivare a Meana o come abbiamo fatto noi scendere per la Val Chisone passando da sopra il forte di Fenestrelle.
Dopo di che ridiscendere per la valle fino a casa.
LEGENDA:
* = Motociclista più abituato al fondo stradale asfaltato.
** = Motociclista errante che gradisce viaggiare su fondi stradali sterrati.