Finalmente il sole splende e dopo tutti gli acquazzoni presi in questa zona oggi mi accingo a fare il Passo della Lombarda, che finora ho tanto agognato. Ma oggi sembra il giorno giusto. Parto in solitaria da Genova "bello presto" ed esco a Mondovi per dirigermi verso Vinadio.
La strada per Vinadio è davvero molto bella e la temperatura è gradevole. Per paura del freddo forse mi sono vestito troppo, ma come ben sappiamo il dilemma è sempre lì che ci affligge: in moto è sempre troppo caldo o troppo freddo. Subito dopo Vinadio prendo il bivio a sinistra per il Colle della Lombarda. Da qui 19 km di impegnativa scalata, tenuto conto del peso della mia "cicciona". La strada è stretta ma con fondo accettabile (bello ma non bellissimo) e la presenza di tantissimi ciclisti, sia in ascesa e in discesa, costringono ad un altissimo livello di attenzione e di rispetto (reciproco). Quello che è meravglioso è il paesaggio. Il sole splende ed esalta i prati verdissimi, la neve ancora abbondante sulle coste in ombra e le montagne che svettano in alto. Alla fine la strada si spiana e la sosta con foto è d'obbligo. Tanti la pensano, ovviamente, come me (motociclisti e ciclisti) e per far la foto del cartello "Col de la Lombarde" bisogna mettersi in coda. Tutti immortaliamo il cartello come una benedizione.
La discesa a Isola 2000 è completamente diversa dal versante italiano: si allarga ed è più guidabile ma, a mio avviso, cambia anche il paesaggio, non così bello come in casa nostra. Isola 2000 è drammaticamente desolata: tutto chiuso, nessuno per la strada. Un ambiente quasi spettrale. Proseguo per Isola e anche qui la strada è molto bella. Scende rapida con tornanti in sequenza ma è molto larga e godibile. Arrivato a Isola mi concedo la prima sosta. Un'pò più viva e vitale, ma insomma...Trovo una pizzeria e mangio qualcosa. Quando torno alla moto trovo invece posteggiati vicino a me due "colleghi" intenti a bestemmiare per la moto di uno dei due che rileva problemi elettrici. La moto "malata" era una tedesca nuova e famosissima (che prima o poi intendo comprarmi, finanze permettendo) ma come si diceva una volta, parafrasando una famosa soap-opera: "Anche i ricchi piangono".
Da Isola la strada per arrivare a Nizza è davvero un nastro di asfalto da pennellare con passione, con belle curve divertenti, con ovvio occhio ai limiti. Gli ultimi km sono invece rettifili a volte con doppia corsia e il limite che varia da 90 a 110km/h.
Da Nizza prendo l'autostrada, la Còte d'Azur è per me cosa nota, e non voglio fare coda nel centro di Nizza.