Itinerario

Quick links: Itinerario giornaliero dettagliato, Costi reali, Grafici, Youtube video, Mappa completa.

Prologo – Venerdì 7 (Prato – Livorno) 98 km

L'eccitazione è palpabile. Siamo in due, l'amico Filippo sulla sua BMW GS1300 e io sulla fida Yamaha Tracer 900. Ci ritroviamo al McDonald di Prato, l'atmosfera è carica: è l'inizio di una grande avventura. La voglia di partire ci divora. Il tragitto verso Livorno, lungo la Firenze-Pisa-Livorno (Fi-Pi-Li), è il classico inferno autostradale del venerdì sera, ma l'anticamera della Sardegna rende sopportabile ogni coda. A Livorno, ci imbarchiamo sul traghetto, ci concediamo una birretta celebrativa e ci ritiriamo presto nelle cuccette. La traversata notturna è tranquilla e promettente.

Giorno 1 – Sabato 8 (Olbia – Costa Paradiso) 410 km

Sbarchiamo a Olbia. La grande perturbazione prevista dal meteo svanisce, lasciando spazio a un sole accecante che ci accoglie in Sardegna. Siamo felici come bambini. Iniziamo subito, prendendo la superstrada SS131 in direzione sud, ma la vera avventura inizia quando usciamo a Lula per la SP38. Raggiungiamo Dorgali e ci immettiamo sulla leggendaria SS125 Orientale Sarda, giustamente soprannominata la "Route 66 della Sardegna".

Facciamo una breve deviazione che ci regala un'emozionante vista aerea su Cala Gonone, un assaggio di ciò che ci aspetta. Rientrati sulla SS125, la strada comincia a salire, inoltrandosi nella natura più selvaggia e incontaminata dell'isola. I centri abitati si fanno rari. I panorami sono incredibili: lo sguardo spazia dalle aspre vette del Supramonte e del Gennargentu alla profonda voragine del Canyon Gorropu, con scorci improvvisi sul mare cristallino del Golfo di Orosei. Il cielo è terso, la visibilità è infinita. Oltrepassiamo Genna Silana e Genna Arramenne, e inizia la discesa.

Una breve, ma significativa, deviazione ci porta al belvedere supramonte Baunei, dove la visione della regione dell’Ogliastra è semplicemente splendida. Nonostante sia ancora presto, decidiamo di onorare la tradizione sarda e ci fermiamo a Baunei per un panino con la salsiccia e patatine fritte.

Raggiungiamo Tortolì. Saltiamo la visita alle famose rocce rosse di Arbatax e proseguiamo sulla SP27 e poi sulla SS839. La strada ricomincia a salire in un paesaggio inusuale, dove incontriamo mucche e i segni del loro passaggio. Il valico Correboi (1.246 metri) è ormai superato dalla galleria sottostante, e il suo isolamento aggiunge un fascino selvaggio al percorso. Dopo la discesa, facciamo una sosta storica e suggestiva alla tomba dei giganti di Madau.

Sono le 15:00. Il tempo stringe, dobbiamo raggiungere la costa nord prima del buio. Scesi a valle, iniziamo a percorrere i lunghi, interminabili stradoni rettilinei dell'interno a velocità sostenuta, a tratti smodata. Il cielo si annuvola e qualche goccia d’acqua ci accompagna mentre attraversiamo la Valle della Luna. Arriviamo a casa di Filippo a Costa Paradiso giusto in tempo per vedere il crepuscolo calare sugli scogli di granito rosa che caratterizzano il porto. Dopo aver disfatto le borse, una doccia e una cena veloce nell'unico ristorante aperto in zona ci preparano per un meritato riposo.

Giorno 2 – Domenica 9 (Costa Paradiso – Capo Mannu) 347km

La notte ha portato un diluvio, ma ci svegliamo prima dell’alba. Partiamo alla luce del crepuscolo mattutino, dirigendoci verso ovest sulla SP90. La strada è bagnata, quindi l'andatura è cauta, almeno per me. Filippo, con il suo GS1300, adotta un altro ritmo e sparisce dopo poche curve. Fortunatamente, il cielo si apre completamente, rivelando un blu profondo che promette una giornata spettacolare.

Sulla SS134, ci fermiamo ad ammirare l'alba che si riflette su Castelsardo. Proseguiamo lungo la costa nord, superando Punta Tramontana e Porto Torres. Una lauta colazione a Pozzo San Nicola ci ricarica prima di dirigerci a nord, verso Stintino. Arriviamo a La Pelosa e la troviamo deserta, un contrasto assoluto con l'estate. L'idea di un tuffo è irresistibile. Mentre Filippo preferisce fare passo, io non resisto: mi spoglio e mi butto nelle acque gelide ma cristalline.

Riprendiamo la strada verso sud, ripassando da Pozzo San Nicola, e continuiamo la discesa lungo la costa ovest. L’avvicinamento a Capo Caccia è pura goduria, con una vista splendida sulla Baia di Porto Conte. Ammiriamo l'impressionante Escala del Cabirol e ci concediamo qualche foto in zona. Immancabile il selfie al Belvedere dell'Isola Foradada.

Torniamo indietro sulla SP55, attraversiamo Alghero e ci immettiamo sulla SP105, la famigerata Alghero-Bosa, considerata la strada costiera più spettacolare della Sardegna, se non d'Europa, un vero e proprio "cult" per i motociclisti. L'andatura si alza in questa sequenza infinita di curve vista mare, impossibile rispettare i limiti. Arriviamo a Bosa giusto in tempo per un pranzo "locals" in una rosticceria.

Sono le 15:30 ed è il momento di salutarci; Filippo deve rientrare a Costa Paradiso. Ci separiamo e io proseguo verso sud sulla SP292. Attraverso Tinnura, che si rivela un vero e proprio museo a cielo aperto grazie ai suoi murales e alle opere d'arte contemporanea, inclusa la bella Fontana dello Zodiaco. Dopo un tratto nell’interno, risbuco sulla costa ovest e vado a visitare la Torre di Pintinurri. Sono le 17:00, il sole inizia la sua discesa e il panorama è surreale.

Mi avvicino a Capo Mannu, meta odierna. Ci sono due strade sterrate per arrivarci: una semplice, già fatta, e una più panoramica e di difficoltà sconosciuta, che segue il profilo della scogliera. In quel momento, la radio suona "Vita Spericolata" di Vasco Rossi. Un segno del destino: devo prendere la strada panoramica!

L'inizio sembra gestibile, ma presto scopro che la pioggia notturna ha scavato canaloni, creato laghi e portato a vista pietraie. Mi trovo intrappolato in un cunicolo di stradine quasi impraticabili. Alla fine, accade l'inevitabile: cado. Cerco di mantenere la calma, ma l'ansia e la rabbia mi assalgono. Il sole sta tramontando. Sono minuti angoscianti, ma riesco a raddrizzare la moto, fortunatamente senza danni gravi. Riprendo il viaggio lungo la scogliera. Il fondo migliora leggermente, permettendomi di proseguire. Arrivo al faro di Capo Mannu giusto in tempo per una foto al tramonto, uno spettacolo magnifico che mi restituisce la tranquillità.

Raggiungo la Torre Sa Mora, la cui luce crepuscolare le dona un fascino quasi mistico. Tira un vento fortissimo, devo trovare velocemente un punto riparato per piazzare la tenda. Scendo alla spiaggetta di Capo Mannu (dopo essermi perso ancora un paio di volte). È quasi buio, ma riesco a montare la tenda al riparo dal vento dietro un cespuglio. Sono esausto e vado a letto senza mangiare.

Giorno 3 – Lunedì 10 (Capo Mannu - Costa Paradiso) 371 km

Mi sveglio in piena notte, spinto dal desiderio di ammirare il cielo stellato. Riesco a scattare qualche foto che, tuttavia, non rende giustizia alla bellezza di questo luogo.

Mi alzo presto. Alla luce del crepuscolo mattutino, sistemo l'attrezzatura della tenda sulla moto e parto. Attraverso Mandriola e mi fermo per ammirare l'alba che si riflette sullo Stagno di Sale de Porcus. Punto a sud verso Capo San Marco, ma l'accesso finale al faro è interdetto ai veicoli a motore. Desisto e torno indietro per una pausa colazione a un McDonald di Oristano.

Prendo la SS442 verso l’interno della Sardegna. Mi fermo a Laconi per visitare il Parco Aymerich e la sua splendida Cascata Maggiore. Riparto e le montagne ricominciano, la strada sale. Supero il Valico Ortuabis e il Valico Sa Casa. Mi concedo 5 km di sterrato per raggiungere il Passo Guddetorgiu. La salita continua fino al Passo di Tascusì (1245 metri).

Prendo direzione nord, attraverso Fonni e mi dirigo al lago di Gusana. Le soste più suggestive sono all'Olivo millenario di Valeri, un vero monumento naturale, e al Nuraghe Athethu, da cui si gode una vista mozzafiato sulla vallata circostante.

Sono le 15:30 e ho ancora molti chilometri da percorrere. I deserti rettilinei fondovalle mi consentono di aumentare l'andatura. Arrivo sulla costa nord in tempo per ammirare il tramonto sul Parco Nazionale dell’Asinara. Alle 17:30 arrivo a casa di Filippo. La serata si conclude con una fantastica cena a base di malloreddus innaffiata da un buon vino rosso.

Giorno 4 – Martedì 11 (Costa Paradiso - Olbia) 277 km

Filippo ha delle commissioni, quindi parto presto per un giro solitario nei dintorni. Prendo la SP90 fino a Santa Teresa di Gallura. Poi mi dirigo a Capo Testa giusto in tempo per vedere l'alba e l'omonimo faro. Il cielo è terso, la visibilità è altissima, la Corsica sembra incredibilmente vicina.

Continuo il mio girovagare lungo la costa della Gallura. La prossima tappa è l’Isola dei Gabbiani, il cui piazzale è pieno di VAN: i surfisti sono in attesa del vento giusto per uscire in windsurf. Arrivo a Punta Sardegna e un po’ di sterrato mi porta all’omonimo faro. Salgo a La Vedetta, che offre una vista mozzafiato sull'Arcipelago di La Maddalena, l'Isola di Spargi, l'Isola dei Gabbiani e la Corsica. Prossima tappa è Palau: prima l’immancabile foto all'omonimo faro, poi una veloce salita alla piazzola panoramica.

La mattinata scorre veloce. Filippo è ancora impegnato, così ho tempo per una veloce visita alla Tomba di giganti di Li Mizzani, dove trovo un paio di turisti intenti a meditare (uno dei quali letteralmente dorme). Certo, si incontra gente strana in giro.

Mi ritrovo con Filippo presso Rena Majore e partiamo subito in direzione Luogosanto, dove prendiamo la SP133. Attraversiamo Tempio Pausania e poco dopo imbocchiamo la strada per il Monte Limbara. La salita è composta da 74 tornanti, con il fondo umido e pieno di foglie che ci costringe a una guida molto attenta. Giunti a Punta Balistréri (1.362 metri), la vista panoramica è ampia e suggestiva, dominata dalle formazioni granitiche e dalla natura circostante. Torniamo a valle (altri 74 tornanti!) e prendiamo la SS392 che ci porta sulle rive del lago Coghinas. Il sole sta tramontando, il panorama è talmente bello che non abbiamo voglia di andar via. Decidiamo di avventurarci su uno sterratino per scendere sulla riva del lago per scattare qualche altra foto.

Il crepuscolo avanza, la giornata volge al termine. Prendiamo la superstrada EB40 che ci conduce fino a Olbia. Siamo in anticipo e abbiamo il tempo per un giro in centro e un buon aperitivo di fine viaggio. In serata, montiamo sul traghetto che ci riporterà sul continente.

Epilogo – Mercoledì 12 (Livorno - Sesto Fiorentino) 98 km

Il traghetto arriva in ritardo. Il rientro autostradale sulla Fi-Pi-Li è ancora una volta un inferno di traffico. Ma alle 9:00 siamo a casa. Siamo felici, stanchi e pieni dei ricordi di un fantastico moto-viaggio fuori stagione in Sardegna.