Appennino, Che Passione: Nel Cuore delle Marche fino alla gola del Furlo (Agosto 2025)
21/11/2025
La sveglia non è una mia amica ad agosto, ma alle 5:00 ero già in sella. Il tragitto autostradale era un incubo di bollino nero: tir, valigie e gente in ferie. Ho superato Arezzo e finalmente l'Appennino mi ha accolto. La salita verso il Santuario Madonna di Belvedere è stata la prima vera gioia; mi sono fermato per una pausa contemplativa, il panorama sulla vallata era magnifico.
La guida si è fatta sostenuta, la strada un nastro perfetto, ma l'occhio doveva restare vigile per gli autovelox. Entrare nelle Marche al Valico di Bocca Serriola è stato un sollievo, con una discesa godibilissima verso la meta. E poi, eccola: la Gola del Furlo. L'ho attraversata sentendomi piccolo di fronte alla maestosità della roccia, un'esperienza culminata nell'attraversamento della galleria romana del 76 d.C., un'opera d'arte antica.
Dopo le suggestive Marmitte dei Giganti sul Metàuro, l'itinerario di rientro ha riservato il suo brivido. Un rapido passaggio a Urbino e poi su verso il Passo della Spugna, dove il fondo stradale è svanito in un allegro sterrato: la mia Tracer ha sorriso. Alle 10:30 ero alle cascate del Presalino; avrei voluto tuffarmi, ma la strada mi chiamava.
I valichi si sono susseguiti come perle: Viamaggio, ritrovo di centauri, e lo Spino, un paradiso di curve e adrenalina pura. Ho voluto onorare l'Appennino con una visita a piedi al Santuario Francescano de La Verna. Sceso in Casentino, il Passo della Consuma mi ha regalato l'ultima sessione di guida sportiva. Infine, la necessaria A1 per bypassare Firenze e, alle 15:00, la moto era spenta in garage. Che giornata!
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