Massimo Corposanto Massimo Corposanto

Itinerario

proposto da Massimo Corposanto

Il 17/10/2025 Massimo Corposanto ci ha proposto questo itinerario da 13.200 Km.

Capo Nord a Modo Mio: 13.200 km in Solitaria e in Tenda – L'Asfalto Artico e il Silenzio del Nord (agosto 2024)

17/10/2025

Quick links: Itinerario giornaliero dettagliato, Costi reali, Obbiettivi, Grafici Youtube video, Mappa completa, Scansione cartina

PROLOGO

Tutto ha inizio un anno prima, in un caldissimo agosto del 2023. La mia mente, da tempo affamata di avventura, si accese di una lampadina improvvisa, brillante, quasi accecante. Mia moglie e le mie figlie sarebbero andate a vedere le Olimpiadi a Parigi. Per me, un’assenza di un paio di settimane significava una sola cosa: libertà assoluta in sella alla moto. E non una gita qualsiasi, ma il viaggio. Colgo l’occasione al balzo e, con un misto di trepidazione e gioia, annuncio la mia missione: Capo Nord.

La decisione era presa, la sfida lanciata. E così, l'uomo che non aveva mai fatto campeggio in vita sua divenne un avido studioso dell'arte del motoviaggio self-sufficiente. Sospendo subito l’assicurazione per risparmiare (la riattiverò a fine aprile), un gesto che sancisce l'impegno. Poi, inizia l'acquisto compulsivo ma metodico: borse laterali e borsone stagni per proteggere l'equipaggiamento dal diluvio universale promesso dal Nord, e l’attrezzatura per il campeggio. Leggo con avidità blog di motoviaggiatori, guardo ogni singolo filmato di chi è andato a Capo Nord in moto, cercando di assorbire ogni segreto, ogni trucco per sopravvivere da solo sopra il Circolo Polare Artico.

La pianificazione fu maniacale ma esaltante. Creo un itinerario a tappe chilometriche, quasi un piano di battaglia, incentrato sui due obiettivi principali del mio giro:

  • Capo Nord: Il totem, il punto estremo, il motivo del viaggio.
  • Le 18 Strade Turistiche Norvegesi (Scenic Routes): La ciliegina sulla torta, l'essenza della guida nordica.

Non potevo partire impreparato, soprattutto per il pernottamento. Effettuo qualche test di campeggio per verificare il mio adattamento a dormire in tenda. Devo ammetterlo, la prima notte fu un disastro comico, ma imparai in fretta.

Poi, la preparazione della compagna di viaggio: la moto. Un bel tagliando, e un paio di Michelin Road 6 GT nuove fiammanti, robuste e affidabili. Devono durare per tutti i 13.000 chilometri previsti. Spero.

Man mano che il momento della partenza si avvicina, l'adrenalina sale. Faccio scorta di una bella cambusa, che alloco con cura nelle borse laterali. Sapevo che avrei vissuto di pasti frugali e autosufficienti.

Mancano pochi giorni, la moto è pronta in garage, carica come un mulo da soma, un vero e proprio mulo da soma bipede pronto per la via. Io, incredulo e fremente, sono pronto anch'io.


SABATO 3 AGOSTO (SESTO FIORENTINO – ROSTOCK) - 1457 KM

Sono a letto, ma dormire è una chimera. L’adrenalina è a 2000. Il ticchettio della sveglia mentale è assordante. È mezzanotte e mezza. Quindi, è già Sabato 3. Allora posso partire!

Mi alzo di scatto, come spinto da una molla invisibile. Vestizione rapida, un caffè veloce, e all’1:00 in punto sono fuori del garage! L'aria fresca della notte mi pizzica la pelle. Ancora non ci posso credere… sto andando a Capo Nord!

Prendo l’A1 direzione Nord. La notte è silenziosa, le luci dei caselli sfilano via veloci. Alle 6:30 sono al Brennero, pago la vignetta ed entro in Austria, poi subito in Germania. Le prime soste tecniche sono solo per benzina e un rapido "pipi". Alle 11:00 è ora di colazione, un rito di guerra: barrette proteiche e RedBull. Il carburante per un motoviaggiatore Iron Butt improvvisato.

Il tempo è perfetto, bello, ma non troppo caldo. Il traffico è inesistente, e procedo spedito verso nord. È la prima, lunghissima tappa di trasferimento, una marcia forzata per tagliare in due l'Europa centrale. Il corpo regge, la mente è concentrata. Alle 19:30 finalmente arrivo a Rostock, sul Mar Baltico. Monto la tenda, crollo. Un primo giorno da record.


DOMENICA 4 AGOSTO (ROSTOCK - HELSINGBORG) - 133 KM

Alle 8:00 lascio il campeggio. Direzione terminal. Il traghetto mi porterà a Trelleborg, in Svezia. Il viaggio in nave è tranquillo, un’oasi di pace e attesa prima dell’immersione nel mondo nordico.

Sceso in Svezia, vengo accolto subito dal primo temporale scandinavo. L'aria è satura di elettricità, e proprio lì, nel bel mezzo del diluvio, scopro il dramma: l’impianto elettrico della moto ha ceduto. Non mi ricarica il cellulare, il navigatore, la GoPro, né le power bank. Panico. Senza navigazione e senza possibilità di comunicare, il viaggio è a rischio. Non posso proseguire.

Decido di fermarmi immediatamente a un campeggio per un intervento d'urgenza. Compro un cavo da abatjour, il più economico e semplice, e passo tutto il pomeriggio a lavorare, smontando il cruscotto della moto. Sono immerso nei fili, nel fango e nella frustrazione. La soluzione è radicale: collego direttamente il caricatore alla batteria, bypassando l'impianto originale, tramite il cavo da abatjour e un interruttore di fortuna. Finalmente, funziona. Nascondo il pulsante sotto la sella, un pulsante segreto che devo ricordarmi di spegnere ogni volta che mi fermo, altrimenti la batteria si scaricherà in un attimo. Vado a letto felice, esausto, ma felice: il viaggio è salvo.


LUNEDÌ 5 AGOSTO (HELSINGBORG - TIERP) - 743 KM

Alle 8:00 lascio il campeggio. Il tempo è leggermente velato, ma la giornata si prospetta serena.

Piccolo contrattempo meccanico: la borsa laterale sinistra sta cedendo (forse ci ho messo dentro troppa cambusa, o forse il montaggio non era perfetto). Riparo il danno con un paio di giri di nastro americano, il duct tape onnipotente, l'amico fedele di ogni avventura.

Oggi mi aspettano le monotone autostrade svedesi. Un lungo nastro d’asfalto che taglia foreste infinite. Cerco di spezzare la noia con qualche deviazione culturale e "religiosa":

  • Una breve sosta per ammirare la Rya kyrkoruin.
  • Poi, il pellegrinaggio al Cliff Burton Memorial. Un minuto di raccoglimento ascoltando "Anesthesia (Pulling Teeth)" dei Metallica in cuffia. Omaggio a un eroe. E riparto.

Attraverso Stoccolma verso le 17:00 e proseguo. Alle 19:30 mi fermo a Tierp, optando per il wild camping sul lago. Un paio di camper sono lì con me. Sono pronto per il mio primo vero tramonto sul lago da cartolina.


MARTEDÌ 6 AGOSTO (TIERP - RENEA) - 853 KM

L’alba sul lago è altrettanto bella, ma sono un uomo in missione. Alle 6:30 sono in viaggio. C’è nebbia, ma niente di preoccupante.

Anche oggi, la litania delle monotone autostrade svedesi. Che palle. La Svezia è una galleria d’alberi e asfalto, un test di resistenza mentale. Inserisco deviazioni forzate per evitare di addormentarmi in sella: Bonnstan, Byske kyrka. C'è veramente poco da vedere, ma ogni sosta è un toccasana. Il tempo si apre, fa quasi caldo.

Arrivo alle 19:30 a Renea, e trovo un luogo magico: Wild Camping in solitaria sul lago Mettrasket. Posto selvaggio, immerso in una natura primordiale. Cena frugale, silenzio assoluto. Sono finalmente nel mood giusto.


MERCOLEDÌ 7 AGOSTO (RENEA - KIRKENES) - 799 KM

Sveglia all’alba, o meglio, presto. Qui il sole sorge prestissimo. Alle 4:30 sono già operativo. Qualche foto sul pontile del lago e via, direzione Finlandia.

Non appena attraverso il confine, mi fermo a Tornio per ammirare la Broken Lantern e il Kojamo. Poi, sempre verso nord, sulle ancor più monotone autostrade finlandesi. La Finlandia vince la gara della noia stradale.

Arrivo a Rovaniemi a fine mattinata. Non posso saltare la visita al Villaggio di Babbo Natale. Ne rimango deluso: è un baraccone per turisti, un’operazione commerciale gigantesca. Foto di rito alle colonne del Circolo Polare Artico, compro un paio di souvenir per le figlie e riparto in fretta.

A un certo punto, l’autostrada si allarga, diventa a otto corsie. Non è un’autostrada, è una pista di atterraggio d'emergenza! Incredibile.

Pausa pranzo a bordo strada in compagnia di un ciclista diretto a Capo Nord e un motociclista in corsa per l’Iron Butt (un club di motociclisti che registrano lunghe percorrenze). Ci scambiamo storie e incoraggiamenti.

Continuo verso nord, ma invece di puntare direttamente a Capo Nord, devio sulla strada 92 Sevettijärventie verso est.

Nel tardo pomeriggio entro finalmente in Norvegia. E da subito… cambia tutto. Addio la monotonia. Ecco le prime renne nel mezzo di strada. Qualche chilometro e mi imbatto nella cascata Skoltefossen! Che spettacolo, la prima di tante cascate norvegesi. La Norvegia si presenta con un ruggito.

Si sta facendo tardi, sono nel mezzo al niente del niente. Vago in cerca di un posto dove buttare la tenda. Entro in un sentiero pedonale e mi ritrovo sul lago Tamasjokkvatnet. Piazzo la tenda, qualche foto al tramonto e via a letto.

A mezzanotte e mezza mi sveglio, forse per un rumore o per l'eccessiva luce. Non c’è il sole, ma c’è un crepuscolo molto luminoso, quasi magico, un'atmosfera incredibilmente suggestiva. Ritorno a letto, felice come un bambino. Ho raggiunto il regno della luce perenne.


GIOVEDÌ 8 AGOSTO (KIRKENES - KJØLLEFJORD) - 803 KM

Sveglia presto. Ho dormito poco, ma sono riposato e motivato. Alle 4:30 sono in viaggio. Direzione la punta EST della Norvegia: il villaggio di Grense Jakobselv.

La strada si fa sterrata, impegnativa per la mia Tracer, carica come un mulo. Il percorso costeggia un fiumiciattolo che funge da confine con la Russia. Ci sono cartelli e telecamere ovunque per scoraggiare eventuali passaggi di confine illegali. Il posto è totalmente deserto, il niente più assoluto per decine di chilometri.

Arrivo alla Kong Oscar II Kapel, qualche foto, giro per il paesello e torno indietro. Alle 7:00 sono al varco ufficiale per entrare in Russia, la Storkog border station. Noto numerose auto in attesa.

Piccola deviazione per un passaggio veloce a Kirkenes, la città principale della zona, e poi sempre verso ovest sulla E6 fino a Varangerbotn. Pausa pranzo dal benzinaio, la prima di tante. In Norvegia, i benzinai sono gli unici paninari che si possano trovare lungo la strada.

Da qui prendo la E75 per immettermi nella Scenic Route Varanger, una strada costiera dotata di aree di sosta con viste panoramiche mozzafiato (Gornitak, Domen). Deviazione per l’isola di Vardø (raggiungibile tramite tunnel sottomarino) per vedere il faro e il drakkar Leviathan. Continuo sulla strada dalle rocce nere fino a raggiungere Hamningberg, un villaggio di pescatori abbandonato.

Il viaggio di ritorno è segnato dalla preoccupazione per la rarità dei distributori in zona. Ma, fortunatamente, non rimango a secco. Tornato a Varangerbotn in serata, sono le 20:00. Non sono stanco, c’è tanta luce, e decido di proseguire verso Ifjord, per poi salire a nord sulla Fv888 alla ricerca di un posto dove piantare la tenda.

Ma da questo punto in poi la strada diventa un altopiano roccioso (splendido), battuto però da un vento clamoroso. È impossibile fermarsi. Si sta facendo "buio" (o meglio, crepuscolo profondo), e la benzina inizia a scarseggiare nuovamente. Scendo verso la costa e devio per Kjøllefjord, un villaggio sotto l’altopiano, protetto dal vento. Faccio benzina e, su consiglio di un locale, alle 23:00 riesco a trovare un punto dove piantare la tenda. Sono distrutto, mi addormento in trenta secondi.


VENERDÌ 9 AGOSTO (KJØLLEFJORD – CAPO NORD) - 532 KM

Dormito benissimo. Alle 6:30 sono in moto. Ritorno sulla FV888 in direzione Mehamn. La strada vista di giorno è ancora più bella. Proseguo per il faro di Slettnes, il faro continentale più settentrionale del mondo. Una sosta per ammirare l’immensità del mare artico.

Torno indietro, mi fermo all’area di sosta Reinoksevannet, che ieri con il buio non avevo visto. Mi rifaccio tutta la Fv888 fino a Ifjord, proseguo per Lakselv, dove arrivo per pranzo. Qui prendo la E6 che sale a Capo Nord.

Alle 16:00 entro nel tunnel sottomarino (circa 7 km) che mi porterà sull’isola di Magerøya. Il tunnel è molto freddo (circa 10°C) e ripido, con una corsia per le bici (ne incontro molte all'interno).

Arrivo al campeggio BaseCamp NorthCape verso le 17:00. Sistemo la tenda, lavatrice/asciugatrice dei panni (un lusso!), una bella doccia, e finalmente parto per Capo Nord. Sono emozionato.

La strada è lungo un altopiano brullo, la vista a 360° è stordente. Arrivo a Capo Nord poco prima delle 20:00. Sono fortunato: il tempo è velato ma bello. Ho visto molta gente arrivare fin qui e non vedere nulla a causa delle nuvole basse. C’è molta gente, ma l'aria è vibrante di eccitazione.

Parcheggio la moto. La zona di accesso al Globo è transennata per impedire alle moto di arrivarci. Peccato.

Arrivo al Globo molto emozionato. Foto di rito. Sono qui. L’ho fatta. Il punto più a nord. L’obiettivo raggiunto. Un nodo alla gola, un sorriso stanco ma pieno.

Visita al bar, al museo, al negozio souvenir per qualche calamita ricordo. Poi, rientro al campeggio alle 21:30. Non dormo subito. Mi siedo fuori a guardare il crepuscolo artico, riflettendo sulla strada percorsa.

SABATO 10 AGOSTO (CAPO NORD - ALTA) - 577 KM

Mi sveglio con calma. La giornata è bellissima. Talmente bella che decido di tornare a Capo Nord.

Alle 7:30 arrivo, e vedo una coppia che si sta facendo la foto con la moto sotto al Globo. Sono italiani! Chiedo come hanno fatto. Mi spiegano che una grossa pietra è stata spostata e si riesce a passare con la moto. L’occasione è troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire.

Faccio una corsa a perdifiato a prendere la moto nel parcheggio. Mentre entro nella zona vietata, un casellante mi grida qualcosa in norvegese dalla sua guardina. Accellero. Arrivo al Globo, mi faccio fare la foto (che emozione!), e scappo insieme all’altra moto prima che la guardia ci multasse! Una piccola, meravigliosa trasgressione che rende il ricordo ancora più epico.

Ed adesso posso iniziare il viaggio di ritorno... con calma... mooolta calma. Ho tanta strada da fare. Rientro in terraferma sempre dal solito tunnel.

Arrivato a Smørfjord prendo la Scenic Route Havøysund. Strada bellissima, con punti panoramici impressionanti come lo Storberget. Arrivo verso l’ora di pranzo alla spiaggia di Selvika (dotata dell’omonima area di sosta). Non c’è nessuno. La giornata è veramente calda, ci saranno 25°C (una follia a queste latitudini!). Mi spoglio, mi metto il costume e mi butto in acqua per un bagno rinfrescante nel Mar Glaciale Artico. Esploro l’area intorno ad Havøysund, un luogo abitato ma molto remoto.

Ripercorro la Scenic Route indietro e mi reimmetto sulla E6, ma per poco. A Skaidi devio sulla Fv94 per Hammerfest. Qui ammiro l’Arco Geodedico di Struve e decido di fermarmi per un pasto serio (sarà l’unico di tutto il giro): il Finnbiff, la renna con i mirtilli. Delizioso.

Rientro sulla E6 e punto Alta, ove arrivo in serata. Qualche foto alla Cattedrale dell'Aurora Boreale e poi giù alla spiaggia. L’accesso è bloccato da una sbarra, ma riesco a far passare la moto dal passaggio pedonale.

Monto la tenda proprio sulla spiaggia, e subito a nanna. Peccato che di lì a poco la spiaggia si riempie di ragazzi per una festa (un compleanno, o forse è solo Sabato sera). Mi addormento con le cuffie per non sentire il baccano che si scatena intorno a me.


DOMENICA 11 AGOSTO (ALTA - BOTNHAMN) - 488 KM

Partenza alle 6:00. Anche oggi giornata di sole pieno. Proseguo sulla E6 direzione sud. Sarà una giornata interlocutoria, molto trasferimento e poche cose da vedere: il Kafjordbrua, il panorama sul Sorstraumen, il simpatico Piggsteinen.

Verso le 16:00 sono a Tromsø. Breve giro per la città. Arrivo verso le 17:30 a Brensholmen per traghettare verso l’isola di Senja. Questo traghetto non si può prenotare, occorre mettersi in fila per lunghe ore in una stretta stradina di campagna. Dopo un’ora e mezza di attesa, riesco a imbarcarmi. La traversata per Botnhamn dura un paio d’ore. Alle 20:30 sono sull’isola di Senja, pronto per un wild camping sulla spiaggia di Jekthamna.


LUNEDÌ 12 AGOSTO (BOTNHAMN – SORTLAND CAMPING) - 274 KM

Partenza alle 6:00. Il cielo è molto coperto e la strada è bagnata. Stanotte ha piovuto. Entro subito nella Scenic Route Senja e mi dirigo a Husøy, salgo fino all’omonimo faro. Baia molto bella. Continuo verso l’area di sosta sulla spiaggia Ersfjordstranda.

Il punto clou arriva con l’area di sosta Tungeneset per ammirare le famigerate formazioni a forma di "Denti del Diavolo" (Okshornan). Ma, purtroppo, ci sono le nuvole basse… e si vede solo la base delle montagne. Peccato. Il viaggio continua.

Una veloce capatina alla spiaggia di Bostranda, e poi la bella piattaforma panoramica di Bergsbotn. Sorpasso il ponte sul Gryllefjord e alle 11:00 giungo al pontile dove mi aspetta il traghetto per Andenes.

Alle 13:00 sbarco sull’isola di Andøya, e mi immetto subito nell’omonima Scenic Route. Il tempo si sta rannuvolando. Mi fermo per una sosta pranzo a Bukkekjerka, poi continuo a scendere. Il tempo peggiora. Piove forte tutto il pomeriggio.

Alle 16:30 mi fermo al campeggio di Sortland. Devo affrontare il diluvio. Ho il tempo di lavarmi, fare una lavatrice/asciugatrice e cenare con calma utilizzando la cucina del campeggio (sempre a disposizione e benedetta in Norvegia).


MARTEDÌ 13 AGOSTO (SORTLAND CAMPING - RAMBERG) - 507 KM

Oggi è il giorno delle Lofoten. Alle 6:30 sono in moto. La giornata è talmente bella che decido per una deviazione a nord per l’isola di Langøya, fuori dalle rotte turistiche. È praticamente deserta. I panorami sono mozzafiato. Vicino a Myre mi immetto in un Causeway pedonale di una bellezza indescrivibile. Arrivo (verso le 7:30) fino al pittoresco e remoto villaggio di pescatori di Stø.

Torno indietro verso sud fino a Gullesfjord, dove prendo la E10 in direzione delle isole Lofoten! Che posto magnifico. Non è descrivibile la sensazione di guidare per queste strade. Lungo il tragitto mi fermo per far foto a tutto quello che incontro: villaggi pittoreschi, antiche chiese, ponti maestosi, montagne incastrati in spiagge caraibiche.

Deviazione per Henningsvaer, per ammirare il porto. Purtroppo, il famoso campo di calcio incastrato nell’isoletta era inaccessibile. Altra deviazione, su strada sterrata, per la riserva naturale di Eggum e la sua “Testa” (una scultura o formazione rocciosa che cambia a seconda della prospettiva).

Le Lofoten sono un posto turistico, c’è molta gente in giro, e non è facile trovare un posto appartato ove buttare la tenda per passare la notte. Comunque, dopo un po' di ricerche, verso le 20:00, trovo un piazzale in fondo a una stradina a Ramberg. Prenoto il traghetto per domattina e a letto presto.


MERCOLEDÌ 14 AGOSTO (RAMBERG - LISLVIKA) - 230 KM

Stamattina me la prendo calma. Parto alle 8:00, verso la punta delle Lofoten. Breve visita a Reine e Å (Il paese con il nome più corto al mondo), poi mi aspetta il traghetto Moskenes – Bodø. Il tempo è velato.

Arrivo sulla terraferma verso le 15:00. Punto a sud e prendo la Scenic Route Helgelandskysten (che con i suoi 400 km mi accompagnerà per qualche giorno). Punti di interesse: Valnerfossen, Ureddplassen, Braset Lookout. A Forøy prendo il traghetto (il primo di una decina solo in questa Scenic Route). Sceso verso le 20:00 a Ågskardet mi accampo nell’area di sosta Lislvika (posto con un gran bel panorama) in mezzo ai camper.


GIOVEDÌ 15 AGOSTO (LISLVIKA - SKOMO) - 311 KM

La giornata parte male. Stanotte ha diluviato, e mi sono svegliato con un centimetro di acqua dentro la tenda. L’abbigliamento da moto (intimo, pantaloni, giacca… tutto!!) appoggiato per terra è zuppo.

Mi vesto con l’abbigliamento fradicio e parto verso le 7:30. Il cielo non promette niente di buono. Dopo pochi chilometri, comincia a piovere forte. Oggi è la giornata dei traghetti (ne prenderò quattro!). Mi dirigo verso Jektvik per prendere il primo.

Si apre la suola dello stivale destro… la riparo con qualche giro di nastro americano (rimarrà così per tutto il viaggio). A metà mattinata il tempo sembra riaprirsi, forse mi asciugo. Speranza vana. Ricomincia a piovere più di prima.

Sono in attesa di prendere l’ennesimo traghetto a Nesna. Sono quasi a secco, e visto che non ho voglia di aspettare in moto sotto il diluvio, mi fermo al benzinaio a mangiare un panino e a fare benzina. Pago il panino e, quando vado a fare benzina, mi dice: "Credito sulla carta esaurito". Panico. Riprovo, cambio carta, niente da fare. Tutti gli altri fanno benzina regolarmente. Non si può pagare in contanti. Sono quasi a secco, in un posto sperduto, sotto il diluvio, in più è il 15 di agosto ed è festa.

Torno indietro di una trentina di chilometri. Ci dovrebbe essere una specie di distributore automatico all’aperto. Una volta raggiunto, prego tutti i santi che mi prenda la carta. La prende! Faccio benzina. Sono salvo. Sono sotto un diluvio. Zuppo come una cozza. Ma felice!

Continuo il mio tragitto lungo la costa intermezzato da traghetti. Arrivo alle 18:00 allo Skogmo family camping, molto spartano ma gestito da persone molto gentili. Vista la mia situazione e il meteo inclemente, mi mettono a disposizione tutte le strutture del campeggio (ci sono solo io). Mi lavo, faccio un paio di lavatrici/asciugatrici, cucino e vado a letto asciutto.


VENERDÌ 16 AGOSTO (SKOMO - ORKLAND) - 442 KM

Mi sveglio che diluvia. Lo ha fatto per tutta la notte. La tenda è dentro un lago. Me la prendo con calma, aspetto che spiova un po'. Mi metto l’incerata (sarà mia fedele compagna per tutto il resto del viaggio) e parto verso le 11:00, sempre in direzione sud.

Il tempo è molto variabile, piove a intermittenza. Mi fermo alle Formofossen. Per lo più è una tappa di trasferimento, ma nel pomeriggio esce anche un po’ di sole. Arrivo in serata a Trondheim. Giro veloce per il centro per ammirare il Piren e la cattedrale (Nidarosdomen) e poi la ricerca di un posto tranquillo dove passare la notte in zona Orkland.


SABATO 17 AGOSTO (ORKLAND - BLIMSSANDEN) - 465 KM

Partenza alle 7:30, meteo variabile tendente al piovoso. Alle 11:00 arrivo sulla Scenic Route Atlanterhavsvegen. Per fortuna non piove ed esce qualche sprazzo di sole. La strada è magnifica. Mi fermo a ogni area di sosta, la percorro avanti e indietro un paio di volte. Non vorrei mai venir via. È l’abbraccio dell’Oceano, un balletto di ponti.

Il percorso originale prevedeva di passare da Åndalsnes, ma la salita a Trollstigen è chiusa a causa di caduta massi. Ne approfitto per allungare il giro verso Ovest (accederò alla Trollstigen dall’altro lato).

Prendo un paio di traghetti che mi porteranno nella piccola isola di Finnøya. Da qui scendo per la Strada costiera Nordøyvegen (Fv. 659). L'isola di Seterøya offre panorami suggestivi. Un po' di sterrato per visitare il faro di Ulla e di Lepsoyrevet.

Sono le 19:00 e mi perdo nel traffico di Ålesund. Cerco un luogo tranquillo dove passare la notte. Punto nord verso l’isola di Vigra. Mi aspetta uno splendido wild camping sulla spiaggia di Blimssanden.


DOMENICA 18 AGOSTO (BLIMSSANDEN - SYLTE) - 468 KM

Partenza alle 8:00. Non piove, ma sta per. Prima visita al faro di Alnes. Da qui in poi diluvio torrenziale per tutto il giorno. Per fortuna ho messo doppia incerata (sia sopra sia sotto) ed ha tenuto. I guanti in Gore-Tex tengono per un paio d’ore, poi con l’acqua che scende a questo ritmo dichiarano bandiera bianca.

Prendo un paio di traghetti ed arrivo nella regione di Vestland. Punto Vestkapp, ci arrivo salendo una stradina stretta ed esposta al vento nel mezzo di una bufera mai vista prima. Faccio qualche foto al monumento senza togliermi il casco e riparto in discesa (se casco mi raccattano dopo una settimana).

Altra deviazione per vedere il famigerato Kannesteinen (singolare formazione rocciosa a forma di fungo sull'isola di Vågsøy), l'unico momento della giornata dove non piove… ma dura poco.

Sono le 15:00. Con questa pioggia e questo vento la guida richiede più attenzione. Comincio a essere un po' stanco. Devo trovare un campeggio per una bella doccia calda e sistemare l’abbigliamento bagnato. Costeggio il Geiranger Fjord, il meteo concede poche pause per le foto.

Arrivo al Elvebakken Camping verso le 18:30. Sono esausto. Fa freddo. Una bella doccia calda mi rimette al mondo. Lavo ed asciugo tutta la tenuta da moto (compresa la giacca). E mi preparo una bella cena calda usando la cucina del campeggio.


LUNEDÌ 19 AGOSTO (SYLTE - VASSENDEN) - 391 KM

Alle 7:00 sono in moto. Meteo sempre molto “umido”. L’incerata (doppia) mi accompagna anche oggi. Subito la bella cascata Gudbrandsjuvet. Questo lato di strada che porta al Trollstigen è aperto (si può arrivare fino al punto panoramico, poi si deve tornare indietro).

Durante il tragitto ammiro le caratteristiche Turf House e panorami “alpini” di rara bellezza. Giunto al punto panoramico posso solo ammirare la strada del Trollstigen chiusa per frane. Anche se non ci posso passare in moto sono soddisfatto di essere arrivato fin qui.

Torno indietro, prendo il traghetto per Eidsdal, passo del Ornesvigen viewpoint per ammirare l’imponenza del Geirangerfjord. Il tempo peggiora sempre più, diluvia nuovamente. Prendo la strada a pagamento per il Dalsnibba, ma mi trovo dentro una nuvola. Non si vede niente (soldi del casello buttati via).

Arrivo a Grotli e prendo la famigerata Scenic Route Gamle Strynefjellsvegen, 27 km di strada montana per lo più sterrata in un ambiente completamente incontaminato. La fama è pienamente meritata, nonostante il tempo inclemente è un piacere passarci in moto.

Un paio di cascate niente male, Stryn-Wasserfall, qualche traghetto, poi faccio una deviazione per vedere il Boyabreen glacier, sempre sotto al solito diluvio (qui quando piove, piove per davvero). Torno indietro e mi dirigo verso la Scenic Route Gaularfjellet, ma la vedrò domani. È tardi, sono quasi le 20:00. Sono troppo stanco, tutto il giorno sotto l’acqua ti spezza. Butto la tenda in parcheggio per passare la notte.


MARTEDÌ 20 AGOSTO (VASSENDEN - DALHOLEN) - 407 KM

Ieri sera diluviava, la notte ha diluviato, questa mattina diluvia... Mi vesto da moto dentro la tenda, compreso doppia incerata, stivali e casco… ed esco. Sistemo tutto nelle borse (sempre sotto il diluvio) ed alle 7:30 parto.

Entro nella Scenic Route Gaularfjellet. Qui trovo cascate, cascate ed ancora cascate (degna di nota la Likholefossen)… l’acqua da queste parti non manca… PIOVE SEMPRE!!! Arrivo al punto panoramico… Naturalmente sono solo.

A mezzogiorno sono nella Scenic Route Sognefjellet. Molto belle le Four Waterfalls e i punti panoramici Mefjell e Nedre Oscarshug e Korpen (a quasi 1400 metri). La vista dei ghiacciai circostanti è magnifica.

La giornata continua sempre sotto l’acqua. Un pasto caldo e alle 18:30 butto la tenda in riva al fiume in zona Dalholen.


MERCOLEDÌ 21 AGOSTO (DALHOLEN - LUNDE CAMPING) - 431 KM

Ieri sera sono andato a letto presto. Ha piovuto tutta la notte, mi sveglio presto la mattina e diluvia (non piove, diluvia, è diverso). Mi vesto (incerate, casco etc.) dentro la tenda (ormai ci sto facendo l’abitudine) ed alle 6:00 sono in viaggio.

Entro nella Scenic Route Rondane, anzi potrei dire entro in una nuvola d’acqua. Probabilmente è un bel posto, ma con questo meteo non vedo oltre il mio naso. La GoPro è tutta bagnata ma non molla.

Alle 10:00 entro nella Scenic Route Valdresflye. Il diluvio non accenna a diminuire di intensità. Belli (forse) lo Steinplassen, il Rjupa e il ponte Hengebro.

Una breve pausa nelle precipitazioni mi permette di ammirare la splendida Borgund Stavkyrke (chiesa in legno del XIII secolo) e le Sjurhaugfossen.

Alle 16:00 entro nella Scenic Route Aurlandsfjellet. Ha smesso di piovere. Qualche bagliore di luce filtra tra le nuvole. Visito le cascate di Vardahaugselvi e di Flotane. La strada che porta al passo è bellissima. Scendo dall’altro versante, fermata obbligatoria al Stegastein per la vista sull’Aurlandsfjord.

Arrivo alle 18:30 al Lunde Camping. Doccia, lavatrice/asciugatrice, cena ed a letto presto.


GIOVEDÌ 22 AGOSTO (LUNDE CAMPING - NORDREPOLLEN) - 348 KM

Ha piovuto tutta la notte, piove questa mattina, e pioverà tutto il giorno. L’uso della GoPro sarà molto limitato. Parto alle 9:00. Visita alla cascata Grimsetelvi e all’Hol Gamle Kyrke (XII secolo).

Alle 13:00 sono sulla Scenic Route Hardangervidda. Nonostante il tempo inclemente lascio la moto e vestito come un palombaro visito a piedi le imponenti Vøringfossen (veramente impressionanti!).

Nel pomeriggio la pioggia diventa ancora più intensa (siamo oltre il livello diluvio). Continuo sulla E7, capatina alle Skjervsfossen. Nel pomeriggio attraverso la Scenic Route Hardanger. Piove talmente forte, che quando visito la Steinsdalsfossen vado sotto gli spruzzi della cascata e non sento la differenza dalla pioggia!

Sono stanco, molto stanco. Alle 20:00 pianto la tenda nell’area di sosta Nordrepollen.


VENERDÌ 23 AGOSTO (NORDREPOLLEN - KRISTIANSAND) - 560 KM

Piove, ci sono abituato. Doppia incerata e vai… Alle 6:30 sono in moto. Alle 7:00 sono alle famose Låtefossen, solitamente affollate, vista l’ora ed il meteo… sono deserte, tutte per me. La strada in pratica ci passa sopra. Sinceramente, uno degli spettacoli della natura più impressionanti che abbia mai visto.

Alle 8:00 sono nella Scenic Route Ryfylke, una bella strada montana. Le pecore pascolano allo stato brado ai bordi della strada, alle volte anche nel mezzo. Belli lo Hyttehaugen e Bauta Knut Vesthassel.

Alle 10:00 ricomincia a piovere sul serio. Tolgo la GoPro per il resto della giornata. Visita a Svandalsfossen e Ostasteidn. Visto il meteo avverso accantono la malsana idea del trekking al Preikestolen.

Opto per una deviazione a Stavanger, per vedere le Sverd i Fjell (le famose Tre Spade nella roccia). Il diluvio persiste indomito. Io resisto. Percorro la Scenic Route Jæren.

Sono talmente cotto e stanco di questa acqua che decido di puntare direttamente a Kristiansand, tanto è inutile girovagare con questo tempo. Arrivo al Roligheden Camping alle 19:00. Per fortuna ha smesso di piovere. Sistemo la tenda, doccia, prenoto il traghetto per domattina e a letto presto. La Norvegia mi ha dato tutto, nel bene e nel male, ma adesso è tempo di tornare a casa.


SABATO 24 / DOMENICA 25 AGOSTO (KRISTIANSAND - VERNIO) - 2000 KM

Mi sveglio verso le 5:00. Non piove (incredibile). Sistemo la moto, alle 6:00 sono in viaggio. Alle 7:00 prendo il traghetto. Arrivo a Hirtshals in Danimarca verso le 11:00.

Il tempo è buono. Inizia il rientro autostradale verso l’Italia. L’aria è fresca. Predispongo fermate tecniche ogni ora e mezza. Entro in Germania verso le 16:00. Il caldo comincia a farsi sentire, un ricordo lontano nel Nord.

Arriva la sera, e con lei il fresco, sto meglio. Ore 20:00, pausa cena zona Hannover. Dovrei cercare un posto dove pernottare, ma… mi sento riposato, è fresco, c’è poco traffico e quindi decido di non fermarmi… di proseguire. Un altro Iron Butt improvvisato.

Il viaggio prosegue di notte, con le solite fermate tecniche. La notte passa veloce. Un grosso acquazzone all’entrata in Austria mi prende alla sprovvista. Sono mezzo bagnato. Ma passa velocemente e nel giro di mezz’ora sono nuovamente asciutto.

Sorge il sole e mi ritrovo in Italia. Un bel caffè doppio al primo autogrill mi rimette al mondo. Continuo la discesa sulla Brennero e poi sulla A1. Alle 10:00 sono a casa in campagna a Vernio, in tempo per la festa di compleanno di mia zia.


APPENDICE

Cosa dire. 23 giorni di moto in solitaria, 7 paesi, 13.200 km percorsi. Pernottamenti esclusivamente in tenda, pasti a sacco (tranne uno).

Non sono importanti i numeri di questo viaggio, ma le emozioni che mi ha regalato, queste sono difficilmente raccontabili. Il silenzio assordante degli altopiani, il coraggio di affrontare l’isolamento, la felicità per il sole in Artico e la tenacia nel resistere al diluvio perenne nel Sud della Norvegia. Ho scoperto che potevo cavarmela da solo, che potevo riparare la moto con un cavo da abatjour e che potevo dormire nell’acqua.

È stata una sfida vinta contro me stesso e contro gli elementi.

Buona strada a tutti.

Capo Nord a Modo Mio: 13.200 km in Solitaria e in Tenda – L'Asfalto Artico e il Silenzio del Nord (agosto 2024)
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