Gran Sasso, Sibillini e l'Abruzzo: 1000 km in un giorno (Ottobre 2022)
06/10/2025
Un vero e proprio raid motociclistico, una cavalcata di 1012 chilometri in 18 ore che ha attraversato il cuore montuoso dell'Italia centrale. L'8 ottobre 2022, partenza da Sesto Fiorentino alle 4:00 del mattino, un'impresa che ha toccato tre catene montuose iconiche: la Forca d’Acero, il Gran Sasso e i Monti Sibillini, condensando il meglio dell'Appennino in una sola, intensa giornata.
L'Abruzzo e le Gole Magiche
Dopo un rapido e solitario trasferimento autostradale notturno, l'avventura è iniziata alle 7:00 con l'uscita a Frosinone. Il primo brivido è stato offerto dalla salita verso la Forca d’Acero, un valico che ha accolto il motociclista con un'alba dai colori magnifici, presagio di una giornata memorabile. Una sosta per ammirare il panorama della vallata ha dato il via a una serie di curve e tornanti verso Opi, proseguendo poi a est per Villetta Barrea.
Il cuore del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise ha preso forma risalendo la SR479, una strada che ha portato al Passo di Godi e all'iconico Lago di Scanno. Un rapido omaggio all'Eremo di San Domenico, sulle rive del lago omonimo, ha preceduto l'ingresso nelle Gole del Sagittario, un canyon imponente e selvaggio dove la strada si insinua con eleganza.
L'Immancabile Gran Sasso
Proseguendo senza sosta verso nord, il paesaggio ha cominciato a mutare, preparandosi alla grandezza del Gran Sasso. Superato Castel del Monte, la salita si è fatta più decisa, fino al Valico di Capo Serra, l'apertura maestosa al Parco Nazionale del Gran Sasso.
L'orologio segnava l'ora di pranzo, e un pellegrinaggio motociclistico non poteva ignorare il Ristoro Mucciante. Il carburante umano del motociclista – un paio di arrosticini – è stato consumato velocemente, prima di una sosta quasi sacra: la visita al luogo dove fu girato il secondo film di Trinità. Finalmente, la moto si è immessa su Campo Imperatore. Ogni volta, l'altopiano noto come il "Piccolo Tibet" si è rivelato più spettacolare, un panorama vasto e aperto che, come confessato, non stancherebbe mai. La salita all'osservatorio del Gran Sasso ha chiuso la parentesi abruzzese.
I Sibillini e il Ritorno Notturno
Il viaggio è continuato incessantemente verso nord, imboccando la SP86 del Vasto. Questa strada, descritta come "sottovalutata" e "una delle più belle d’Italia", ha offerto un tratto di guida entusiasmante prima di sbucare sul placido Lago di Campotosto.
Da lì, la rotta è stata tracciata verso Arquata del Tronto, segnando l'ingresso nei Monti Sibillini. Ormai era quasi sera, e l'ultima sosta essenziale della giornata è stata al Panificio Fronzi per una cena veloce ma sostanziosa a base di affettati, il meritato ristoro dopo un'attività fisica e mentale di ore.
Con l'oscurità ormai calata, è iniziato il lungo rientro autostradale. L'arrivo a casa, a Sesto Fiorentino, è avvenuto verso le 22:00. Diciotto ore ininterrotte, un chilometraggio da record, e il raggiungimento dell'obiettivo: unire il meglio delle montagne del Centro Italia in un unico, indimenticabile, "gran bel giro".
Massimo Corposanto
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