Itinerario

Il nostro Giro Appennini 2019 è iniziato all'alba di giovedì 23 maggio, un’avventura di tre giorni che si è rivelata più intensa e ricca di imprevisti del previsto. Eravamo in cinque, un gruppo eterogeneo per moto ma unito dalla passione per la strada: io con la mia fidata Yamaha Fz6, Alessandro sulla muscolosa Honda CB1000R, Giovanni con la sua sportiva Honda CBR650F, Davide in sella all’agile Honda SH300, e Beniamino con la possente Moto Morini Granpasso 1200. Un mix insolito ma affiatato.

Giorno 1: Pioggia, Frane e Sibilline Rivelazioni

Il ritrovo mattutino a Prato è stato seguito da un veloce trasferimento autostradale fino a Perugia. La nostra meta era il cuore degli Appennini, ma le previsioni si sono rivelate accurate: il tempo è peggiorato drasticamente non appena abbiamo preso la direzione di Colfiorito. Una pioggia battente ci ha costretti a una sosta prolungata, quasi due ore di lauto pranzo al Panificio Fronzi, sperando che il cielo si schiarisse.

Ripartiti con l'illusione di aver battuto il maltempo, abbiamo subito un'ulteriore battuta d'arresto. L'accesso ai magnifici Monti Sibillini tramite Spina di Gualdo era interdetto per una frana. Un contrattempo che ci ha obbligato a una deviazione verso Norcia, aggiungendo chilometri preziosi. La giornata si è conclusa infine al Lago di Campotosto, un luogo di pace dove abbiamo cenato e pernottato al Ristorante Serena, dimenticando le fatiche del giorno.

Giorno 2: Le Cime Innevate del Gran Sasso

Venerdì, la sveglia è stata precoce. Alle 7:30 eravamo già in sella. Nonostante qualche nuvola, il tempo era stabile e i panorami si sono fatti immediatamente spettacolari. Dopo una breve salita al Passo delle Capannelle, abbiamo imboccato la SP86 del Vasto, una strada che ha regalato scorci meravigliosi.

Superato Assergi, lo scenario è diventato monumentale: il Parco del Gran Sasso, con le sue cime ancora coperte di neve, ci ha accolto in tutta la sua maestosità. Un pranzo indimenticabile al Dea Maja Cafè, con la vista diretta sulla suggestiva Falesia di Pennapiedimonte, è stato il momento clou della giornata. Successivamente, un veloce attraversamento di Isernia ci ha portato al Parco Regionale del Matese, dove ci siamo sistemati per la notte al Campeggio Falode, pronti per l’ultimo giorno di viaggio.

Giorno 3: La Corsa Contro il Tempo

La minaccia di una forte perturbazione temporalesca prevista per l'intero Appennino ci ha costretti a una decisione difficile: annullare il quarto giorno e anticipare il rientro. Sapevamo che affrontare un lungo viaggio in autostrada con le nostre naked non sarebbe stato semplice, ma il timore della pioggia battente ci ha spinti a partire presto.

Lasciato il Matese, la prima sosta è stata a Cassino per colazione. Poi, la splendida Forca d’Acero ha offerto curve entusiasmanti. Purtroppo, un’altra frana ha bloccato la strada che portava al Lago di Scanno e alle Gole del Sagittario. Una frustrante deviazione ci ha indirizzati al Passo del Diavolo. A questo punto, senza alternative e con l'obiettivo di evitare il temporale, ci è rimasto solo un lungo e faticoso rientro autostradale.

Per fortuna, siamo stati graziati dalla pioggia e siamo arrivati a casa prima di cena, stanchi ma soddisfatti. In soli tre giorni, il contachilometri segnava 1400 km percorsi, una prova intensa di resistenza e passione, tra strade chiuse, pioggia scampata e la bellezza selvaggia dell'Appennino.