Il profumo dell'asfalto bagnato, il rombo dei motori e la promessa di un'avventura. Così ha avuto inizio il nostro Giro in Corsica 2018, un viaggio di quattro amici e quattro moto, pronte a macinare chilometri tra curve e panorami mozzafiato. Io sulla mia fedele Yamaha Fz6, con me Giordano e Alessandro R. in sella alle loro potenti Honda cb1000r, e Alessandro N. con la sua BMW XR1000.
Giorno 1: Venerdì 4 maggio, ci siamo dati appuntamento all’alba per raggiungere il traghetto a Livorno. Arrivati a Bastia, l'aria frizzante e il cielo grigio ci hanno accolto. Nonostante il tempo incerto, ci siamo spinti verso l'interno, diretti a Corte. Le nuvole basse alla Bocca di Sorba hanno reso l'atmosfera quasi mistica, aggiungendo un tocco di malinconia al paesaggio. La prima tappa si è conclusa a Ghisoni, dove una cena confortante e il meritato riposo ci aspettavano.
Giorno 2: La mattina seguente, il sole ha squarciato le nuvole, regalandoci una giornata spettacolare. Partiti con calma, ci siamo goduti la D344, una strada che serpeggiava tra la vegetazione, un vero gioiello per i motociclisti. Dopo un tratto più monotono sulla RT10, la vera magia si è svelata alla spiaggia della Rondinara, un angolo di paradiso disabitato dove il blu del mare si fondeva con la sabbia chiarissima. A Bonifacio, tra le scogliere a picco e le stradine medievali, abbiamo pranzato e passeggiato, ammirando il panorama mozzafiato. La T40, la strada costiera che ci ha portato a Propriano, è stata puro divertimento, tra curve e tornanti a picco sul mare. Il giorno è terminato in un magnifico albergo a Cargèse, con una vista indimenticabile sulla scogliera.
Giorno 3: Il terzo giorno ha preso una svolta inaspettata. Purtroppo, un dolore alla schiena ha costretto Giordano a un rientro anticipato. Con rammarico, abbiamo deciso di accompagnarlo, saltando i famosi calanchi. Il percorso ci ha portato attraverso il Parco Naturale Regionale della Corsica, un’immersione totale nella natura più selvaggia. Al Col de Vergio e nel Canyon de La Ruda, abbiamo incontrato maiali allo stato brado, un’immagine pittoresca e autentica della Corsica rurale. A Francardo, ci siamo salutati e, sotto una pioggia persistente, noi tre abbiamo proseguito per Calvi. La visita della città, bagnata da un'insistente pioggia, è stata breve, ma suggestiva. La sera ci ha visto percorrere la strada del “Dito” della Corsica, dove abbiamo trascorso la notte a Canari.
Giorno 4: L'ultimo giorno (Lunedì 7 Maggio) è stato dedicato alla risalita al Cap Corse, percorrendo la suggestiva D80. Il tempo ha continuato a cambiare, passando da un timido sole a nuvole minacciose. La tappa a Barcaggio, raggiungibile solo attraverso una strada strettissima, è stata un'esperienza a sé, e la fatica è stata ricompensata dalla bellezza selvaggia del luogo. Riscendendo, siamo tornati a Bastia, pronti per l'ultimo tratto in traghetto. L'arrivo a Livorno ha segnato la fine di un'avventura indimenticabile, tra amicizia, paesaggi mozzafiato e la consapevolezza che, anche sotto la pioggia, la Corsica sa regalare emozioni uniche.