Itinerario

Ho trovato un bell'itinerario per il concorso Itinerando 2025, peccato che questa mattina abbia dimenticato a casa la stampa dell'immagine! Poco male, avrei partecipato "fuori concorso" e l'itinerario lo pubblico ugualmente.

Superato il noioso trasferimento autostradale fino a Seriate e l'altrettanto noioso avvicinamento sulle tangenziali di Bergamo, è a Zandobbio che inizia il bello del percoso. Si sale su strade strettine ma divertenti al Valico San Giovanni delle Formiche per proseguire poi verso il Colle di San Carlo o Colle Piano (che tanto piano non mi è sembrato) tra Foresto Sparso e Adrara San Martino.

E' la volta della salita ai Colli di San Fermo località dalla quale si può godere di una magnifica visuale sulla pianura sottostante prima di scendere nuovamente nella valle del Cherio e percorrere la Strada Provinciale 76 Monasterolo,San Felice,Endine sulla riva sinistra del lago di Endine, strada "slow", anche grazie ai vari semafori rallentatraffico, dalla quale si gode il panorama sul lago.

Giunti a Endine Gaiano, si percorre per poche centinaia di metri la SS42 del Tonale e della Mendola per salire quindi alla volta di Solto Collina e dirigersi verso Fonteno percorrendo la Strada Panoramica Sp77dir Fonteno ricca di punti panoramici sul sottostante lago d'Iseo. Consiglio, soprattutto se si è in due su moto stradale, di non farsi tentare dalla voglia di vedere "dove finisce la strada" perché il fondo ciottolato non è il massimo da percorrere e la pendenza rende difficoltoso invertire la direzione di marcia. Inutile specificare che il consiglio deriva da esperienza diretta!

La discesa verso la sponda bergamasca del lago d'Iseo si conferma un piacere per gli occhi e per la guida, come il successivo Orrido del Bogn (che merita una visita sulla strada pedonale) e tutto il lungolago fino a Castro. Notevole anche il succesivo paese di Lovere, non a caso inserito nel circuito dei Borghi più belli d'Italia.

Passiamo sulla sponda bresciana del lago percorrendo la prima parte della Strada Orientale del Lago d'Iseo ed è ora (tardi, ma siamo partiti con comodo da casa) di mettere qualcosa sotto i denti. Mi sento di consigliare il chiosco in riva al lago "Pesce fritto da Piccioli" a Marone: scegli il pesce, lo paghi a peso e te lo friggono, lo mangi sulla terrazza a lago o, se non trovi posto, sui tavolini nell'area del chiosco, alcuni con vista.

Meritano una visita, se si è in zona, le piramidi di Zone, raggiungibili passando per Collepiano (un altro e, come il precedente, non molto piano) e percorrendo la SP32 Lago d'Iseo. Piramidi di terra o camini delle fate, sono formazioni rocciose e sabbiose frutto dell'erosione dell'acqua e degli agenti atmosferici.

In zona c'è un'altra strada da moto, anzi due, che manca alla mia "collezione", si tratta della Croce di Marone, per arrivarci si passa dalla Strada Santuario Madonna della Rota che, stretta ma con fondo in discrete condizioni, sale rapidamente di quota fino ad arrivare ai 1166 metri della Croce, l'ultimo pezzo - circa 200 metri - è in cemento e il grip non è ottimale, non è "simpatico" se ci si deve fermare e ripartire a causa di incroci di automobili. All'arrivo un'area picnic sotto le betulle permette di godersi la frescura, il rifugio è chiuso e sembra non intenda riaprire.

Il santuario della Madonna della Rota, che si incontra nuovamente scendendo, è costituito da due edifici attigui, un'unica facciata e due portali. Appare subito evidente la facciata dell'antica cappella con la parete completamente affrescata, risalente alla meta del '400 e comunemente attribuita all'opera di Giovanni da Marone.

L'itinerario prosegue nuovamente sulla Strada Orientale del Lago d'Iseo, passando per Sale Marasino e Sulzano e termina, dopo averla percorsa fino a Iseo, all'ingresso autostradale di Palazzolo sull'Oglio.