Itinerario

Il breve viaggio sta per terminare, oggi si rientra a casa, non senza aver percorso qualche bella strada da moto.

Lascio l'alloggio che mi ha ospitato due notti e salgo verso Arâches-La-Frasse, Les Carroz e il Col de la Pierre Carrée per giungere a Flaine. Flaine è una stazione sciistica nata sul finire degli anni 60 come progetto rivoluzionario di "stazione integrata" sci ai piedi e senza auto, fu realizzata da architetti di fama in stile Bauhaus con l'obiettivo di essere armonizzata con la morfologia del territorio. A mio modesto e assolutamente incompetente parere è un ecomostro, una immane colata di cemento in mezzo alle montagne!

Torno sui miei passi fino ad Arâches-La-Frasse per risalire la valle dell'Arve fino a Saint-Gervais-les-Bains dove, attraverso il Pas de Crouets arrivo a Notre Dame de la Gorge. Una veloce visita alla chiesetta in stile barocco piemontese realizzata nel 1699 dal maestro muratore valsesiano Giovanni da Vogna, che i francesi chiamano Jean de la Vougniaz e alla vicina Sainte-Chapelle, eremo costruito a livello del fiume nei pressi di una sorgente dai poteri miracolosi (La Sainte Fontaine), distrutto da un'alluvione e ricostruito a inizio 900 più in alto abbarbicato alla montagna.

Ritorno sui miei passi e, passando da Megève, salgo al Col des Saisies con l'intenzione di salire ai vicini Col de la Lézette e Col de la Légette ma, purtroppo, la strada per raggiungerli è chiusa dalle 9 alle 18 dal 30/06 al 3/09. Sono le 12:30, il ristorante La Cavale, dove ero già stato, offre come piatto del giorno Diots (salsicce tipiche savoiarde) e polenta: ideale il 14 Agosto!

Una volta pranzato riparto alla volta del Beaufortain per salire al Col de Méraillet e successivamente alla Cormet de Roselend, colli già percorsi numerose volte ma sempre piacevoli sia per il tracciato che per il paesaggio: il lac de Roselend è uno spettacolo della natura con le sue acque di un azzurro così intenso che solo lì ho visto.

È la volta del Col du Petit Saint Bernard, Colle del Piccolo San Bernardo, che mi riporta in Italia. Come ogni rientro in patria è l'occasione per un buon caffé espresso prima di affrontare le ultime strade inedite della giornata: la Sella Charbonnière, sopra il borgo di Avise e la Strada Aosta-Pila che, nonostante gli innumerevoli passaggi in Valle d'Aosta non avevo ancora mai percorso. Stretta, ripida e impegnativa la prima (ripagata nei giorni di bel tempo da una stupenda vista sul Monte Bianco che oggi era purtroppo ofuscato), larga, ben asfaltata e piacevole la seconda che conduce alla nota località sciistica.

Giunge il momento di imboccare l'autostrada e di rientrare a casa dopo tre giorni di "Fuga in Alta Savoia" necessari a ritemprare lo spirito e ricchi di Strade da Moto e paesaggi splendidi.