Itinerario
proposto da Andrea Lora Moretto partecipa a Itinerando 2023
Fuga in Alta Savoia 2023 - Giorno 2/3
Secondo giorno di questa fuga solitaria in Alta Savoia. Oggi è previsto un giro ad anello con ritorno alla Chambre d'Hôtes nei pressi del Col di Châtillon sur Cluses.
La sveglia suona presto perché i chilometri previsti sono tanti, la spengo e mi risveglio di soprassalto oltre un'ora dopo. La bellezza di un giro in solitaria è anche quella di poter modificare i programmi senza doverne dare conto a nessuno. Così ho fatto.
Colazione e partenza alla volta di Taninges, obiettivo la visita alla Chartreuse de Mélan, abbazia dell'ordine certosino femminile il cui nome risale all'oppidum celtico Mediolanum (come la città di Milano). Informarsi in anticipo sugli orari di apertura dovrebbe essere una buona abitudine, peccato che talvolta me ne dimentichi quando preparo un itinerario all'ultimo momento, come in questo caso. La Chartreuse apre per le visite alle 10:00 del mattino, io sono lì alle 9:15 e meno male che mi sono alzato in ritrardo! Passo il tempo di attesa visitando la mostra di sculture di arte contemporanea presenti nel vasto parco intorno alla Certosa, sculture che testimoniano, in qualche modo, le molteplici vite della Certosa: da monastero femminile a collegio a orfanotrofio dipartimentale. All'apertura visito l'interno, dove è temporaneamente ospitata una mostra dedicata all'orfanotrofio nella ricorrenza dei 100 anni dalla sua fondazione.
Riparto alla volta del Col de l'Encrenaz e subito il navigatore mi fa tagliare per un sentiero asfaltato in ripida salita perché così probabilmente avrei risparmiato 30 secondi sul percorso totale, prendendosi le mie maledizioni. Procedo sulla strada del Col de Gets per poi deviare verso la stazione sciistica de Le-Praz-de-Lys e quindi verso il Col de l'Encrenaz, primo colle inedito della giornata. Qui alla deviazione incrocio un gruppo, probabilmente un raduno, di Alpine A110 (versione degli anni 2000), secondo me la terza auto più bella che abbiano costruito i francesi (2CV e Déesse sono stabilmente ai primi due posti della classifica), preceduti da una Megane RS. Sulla strada del colle fatico a distanziarli, e si tratta di un misto stretto, quando arrivo in cima io mi fermo per le foto di rito, loro passano e tutti mi salutano! Mentre scatto due foto e mi disseto ne arriva un altro gruppo, sfilano tutti e dopo un po' parto. Prima della fine della discesa dal colle li raggiungo!
A Saint-Jean-d'Aulps faccio una breve deviazione verso l'Abbaye d'Aulps, ruderi di un'abbazia cistercense del XI secolo al momento in ristrutturazione e visitabile a pagamento. Salto la visita perché è già abbastanza tardi e temo di non finire il giro.
Ripercorro un po' di strada fatta ieri, da La Vernaz a Veilly, per dirigermi al Col de Jambaz, dove si nota il passaggio dell'ultimo tour de France, quindi salire sul plateau di Plain Joux, un altipiano a 1250 m di quota dove in inverno si pratica lo sci di fondo.
Sceso dall'altipiano, nei pressi di Bogève è il momento di un andata e ritorno al Col du Perret per poi salire, senza nemmeno accorgermene poiché non vi era il cartello, al Col de Ludran.
Altra discesa e risalita al Col de Saxel, mi trovo sulle alture nei dintorni del lago di Ginevra (lac Leman lo chiamano i francesi) ed è domenica all'ora di pranzo. Vorrei fermarmi al Café du Col per mettere qualcosa sotto i denti ma il locale è stipato di persone, principalemente ciclisti.
Proseguo oltre, ad Annemasse percorro un paio di chilometri praticamente sulla linea di confine con la Svizzera prima di salire sul Mont Salève, la montagna dei Ginevrini o "Balcone di Ginevra", dalla cui cima si gode di un ampio panorama che spazia dal lago di Ginevra alle alpi con il Monte Bianco a dominare il paesaggio (irriverentemente io che arrivo dal lago Maggiore lo definirei il Mottarone dell'alta Savoia). Peccato ci sia foschia. Trovato un altro locale al completo mi spingo fino a La Croisette dove finalmente riesco a sedermi per pranzo e, dopo una lunga attesa, pure a mangiare.
Due colli in rapida successione: Col de Pitons e Col des Convers/Col du Plan quest'ultimo, dal nome doppio, non merita nemmeno il cartello di segnalazione se non quello escursionistico. La strada prosegue a mezza costa con panorama che arriva al Lac d'Annecy e mi pare di riconoscere il Mont Granier sullo sfondo. Proseguo e faccio una sosta foto al Col du Mont Sion, sto per scattare e mi accorgo della presenza, proprio a lato del cartello del colle, di un autovelox. Per fortuna ho raggiunto il colle da una strada laterale e mi sono fermato.
Proseguo lungo la strada D1201 che collega Ginevra ad Annecy fino ad essere attratto da un ponte sospeso. Il ponte (meglio, i ponti, visto che parallelo ve ne è un altro più recente in calcestruzzo sul quale trasita il traffico stradale) de la Caille, costruito intorno alla metà del 1800 e intitolato a Carlo Alberto di Savoia che, a quei tempi, regnava sul territorio oltre che sul Piemonte e la Sardegna. Il sistema di ponti è iscritto ai monumenti storici di Francia e sono presenti due balconi sospesi dai quali ammirarli oltre ad un piccolo bar e cartelli informativi: i francesi sono molto più bravi di noi a valorizzare le attrazioni turistiche.
Poco prima di Annecy abbandono la strada principale alla volta del Col de la Frétallaz, successivamente il Col d'Evires e il Col des Fleuries per salire verso l'altopiano des Glières con l'omonimo Col des Glières passando da Les Collets. Quasi due chilometri di strada bianca attraversano il plateau (percorribili anche con moto stradali, nei pressi delle baite sono stati messi dei coni stradali a formare delle chicane onde rallentare il traffico) e conducono nella valle della Borne dalla quale salgo al Col des Annes. Il colle è raggiunto da una strada asfaltata a fondo chiuso (prosegue sterrata per qualche chilometro a servizio degli alpeggi) ed è parallelo al Col de la Colombière.
Ritorno sui miei passi in Val de Borne e ne percorro le Gorges prima di salire all'ultimo colle di giornata, Le Sommet d'Andey, una strada stretta, ripida, con un tratto sterrato che regala a tratti una vista mozzafiato su Bonneville e la valle dell'Arve.
Bonneville e il suo castello sono la successiva tappa del giro odierno, l'idea iniziale era una visita e la cena in loco prima di rientrare all'alloggio. Arrivo tardi per la visita e non trovo nemmeno un locale decente aperto (domenica sera). Riprendo la moto e risalgo fino al Col de Châtillon sur Cluses dove, in un chioschetto a bordo strada, mangio un ottimo panino con l'andouillette prima di terminare la giornata.