Itinerario

Giorno 9: Felbertauerntunnel, Lesachtal, rientro in Italia

E' tempo di rientro, condenso due giorni in un solo itinerario.

Il risveglio a Dobbiaco è accompagnato dalle basse temperature ampiamente previste e dalla neve sulle cime dolomitiche. Bellissimo spettacolo, un po' di timore per la strada che vogliamo percorrere.

Partiamo, non troppo presto, e come prima meta abbiamo il Lago di Braies, una serie televisiva gli ha dato enorme fama negli ultimi anni ed ha attirato così tanti turisti da dover limitare gli accessi con il pagamento di un ticket e un numero chiuso in certi periodi e orari. Noi ci siamo stati il primo sabato ad accesso libero. Il paesaggio merita, il lago vale la visita.

Lasciato Braies saliamo a Passo Furcia, la quota comincia ad esser importante ma non c'è neve, scendiamo a San Vigilio di Marebbe e risaliamo verso il Passo delle Erbe. Giunti ad Antermoia inizia a nevicare, non sembra una nevicata destinata a rimanere ma qualche fiocco lo fa, ci copriamo e proseguiamo, il passo imbiancato è uno spettacolo. Proseguiamo verso il Passo di Eores e il meteo sta migliorando. Scendiamo in val di Funes, a San Pietro ci fermiamo a pranzo, nel frattempo è uscito il sole.

Riprendiamo le moto e scendiamo verso la valle dell'Adige, attraversiamo il fiume (sul ponte, nessun guado...) e risaliamo verso Longostagno, Collalbo e la Strada del Renon, bellissima e panoramica soprattutto perché continua il bel tempo. Inizialmente avremmo voluto salire a Colle / Kohlern ma, vista l'ora, decidiamo di tagliare questa sezione di itinerario e proseguire lungo la val d'Adige per salire poi al Passo Novale al Varco che ci conduce verso il lago di Caldaro, in mezzo alle vigne, e da lì salire al sempre spettacolare Passo della Mendola dove scateniamo un po' i cavalli delle nostre moto.

Dal passo della Mendola saliamo lungo la strada che conduce al Penegal, maestoso balcone panoramico sulla valle dell'Adige. Sosta per qualche foto, breve perché a 1737 m di quota fa freschino!

Ridiscendiamo pre la strada appena percorsa e, da Fondo, saliamo verso il passo delle Palade quindi scendiamo a Lana, Merano e Rablà dove ci fermiamo per l'ultimo pernottamento.

Gli orari qui sono "mitteleuropei", alle 20:00 è già difficile trovare un posto dove mangiare, ci "accontentiamo" di una pizzeria che ci serve un'ottima pizza.

Il mattino successivo ce la prendiamo comoda, l'atmosfera è da fine vacanza, il meteo almeno è clemente. Dopo l'abbondante colazione partiamo alla volta del Passo Castrin, ampio stradone con tunnel di valico che ci conduce in Val di Sole che risaliamo fino al passo del Tonale. Giunti al passo è d'obbligo almeno una sosta caffé, vogliamo prenotare il pranzo a Malonno ma la macelleria con griglia che avevamo scelto è chiusa, scendiamo quindi a Edolo dove pranziamo. La motovacanza può dirsi praticamente terminata, in quattro irriducibili saliamo ancora al Passo di Fletta prima di percorrere la val Camonica, la sponda del lago di Endine e, a Bergamo, imboccare l'autostrada per giungere ognuno alle rispettive abitazioni.