Itinerario
proposto da Mario Giachino
Una giornata a spasso ai piedi del Monviso
Un itinerario con pochi km ma tanta strada e molte cose da vedere, da percorrere con calma, possibilmente in una giornata di sole.
Ho messo la partenza da Busca e l'arrivo a Barge, poi ognuno può chiudere l'anello come crede, a seconda di dove si trova.
Le strade sono per la maggior parte ampie e belle larghe ma alcuni tratti sono strettini e 800 mt. (gli ultimi prima del piccolo parcheggio più vicino a Balma Boves) sono anche sterrati ma nulla di difficile, basta procedere con la dovuta calma.
Il giro di boa è al Pian del Re, dove nasce il fiume Po e dove ci si può fermare per pranzare al rifugio ma, prima di decidere, considerate che: è bene prenotare, dispongono di un unico menù a base di polenta, accettano solo pagamenti in contanti (no bancomat né altri pagamenti elettronici) e... non ho avuto il piacere di vedere né scontrini né ricevute fiscali.
L'accesso al Pian del Re è aperto solo da giugno a settembre (a seconda della presenza di neve sulla strada) e le auto (max 150) possono parcheggiare pagando 10,00€ di quota fissa giornaliera. Il grande spiazzo dove termina la strada, è il punto di partenza di diversi sentieri intorno al Monviso che lo sovrasta maestoso.
Ma parliamo dell'itinerario. Al Pian del Re si può arrivare molto più in fretta di quanto preveda questo itinerario ma noi non abbiamo fretta, abbiamo voglia di godere di belle strade e panorami, quindi partiamo affrontando un piccolo e semplice colle che ci porta dritti dritti (si fa per dire) in Val Varaita: il Colletto di Rossana, che con pochi tornanti supera una cresta e poi ci accompagna con ampie curve e qualche rettilineo fino nel cuore di Venasca.
Arrivati di fianco alla chiesa svoltiamo a sinistra, attraversiamo il paese sui cubetti di porfido e, tornati sulla provinciale, prendiamo il primo bivio a destra, con l'indicazione per Isasca. su una stradina che, in poche centinaia di metri, ci porta sulla SP8, quella del Colle dell'Agnello. dove prenderemo a sinistra per svoltare poco dopo a destra, sempre seguendo le indicazioni per Isasca. Chi arrivasse da Saluzzo, saltando la prima parte di questo itinerario, si troverà già sulla SP8 e non dovrebbe fare altro che svoltare a destra.
Questa bellissima strada, conosciuta come Colletto di Brondello o come Colletta di Isasca, ci permette di scavallare tra la Val Varaita e la Valle Po, scendendo per la Valle Bronda, in un susseguirsi di sali-scendi e magnifiche curve spesso in rapida sequenza. La parte centrale della strada si restringe parecchio ma il fondo resta sempre bello, magari non sempre privo di un po' di brecciolino, ma bello. Intando è sconsigliabile correre perché non è infrequente incrociare bici, altre moto, auto o furgoni dietro a una curva.
Arrivati a Castellar, superate Isasca, Brondello e Pagno, il Colletto è terminato. Giunti alla rotonda prendiamo a destra e, dopo aver percorso duecento metri ammirando il castello che ci si presenta davanti alzando gli occhi, la prima a destra, seguendo le indicazioni per la Cappella di San Ponzio. Da questo momento, attraverso i frutteti, ad ogni bivio o incrocio terremo la sinistra fino alla SP260, quella che, diventando prima SP117, poi SP26 ed infine SP234, costeggia il fiume Po salendo verso Crissolo e continuando fino al Pian del Re.
Giunti a Paesana, superate le due rotonde ravvicinate seguendo le indicazioni per il Pian del Re, proseguiamo tenendo d'occhio le indicazioni, sulla destra, per Balma Boves, scegliendo quella che passa per Frazione Rocchetta. Imboccata la strada, la seguiamo tutta. sempre con un occhio alle indicazioni, arrivando ad un certo punto dove la strada si biforca e la strada di destra, sterrata, riporta un cartello di divieto di transito, che fa un po' a botte con le tracce di pneumatici di cui è ricoperta. Infatti, percorrendola, dopo 800 metri molto semplici per qualsiasi moto, si trova un piccolo slargo dove è possibile parcheggiare la moto ed incamminarsi per Balma Boves, dovendo percorrere solo pochissime centinaia di metri su un sentiero. Tempo stimato: cinque minuti (o meno).
Se si riesce ad arrivare prima delle 10:30 si può godere della prima visita guidata praticamente da soli. Costo 4,00€ a persona. Ne vale veramente la pena. Le visite guidate si ripetono poi ogni ora ma, se si preferisce, è possibile visitare il piccolo villaggio senza guida al costo di un euro.
Lascio a qualche foto, sotto, il compito di far capire (a chi ancora non la conosce) che cosa sia Balma Boves.
Tornati indietro sulla provinciale, a seconda dell'ora potremo decidere se salire al Pion da Charm, per guardare il Monviso in faccia, oppure se rimandare la deviazione al dopo pranzo. Per arrivare al Pion da Charm, a 1.635 metri, si percorrono pochi km tra quelle che sono diventate magnifiche baite e casette del comune di Ostana. Anche qui una strada a fondo cieco, stretta, con un buon fondo ma un po' di brecciolino di troppo, da percorrere, anche questa, con molta, molta calma ma con la garanzia di una arrivo che lascia senza parole, specie se il Monviso, Re di Pietra ma solitamente molto timido, non si è nascosto tra le nuvole.
Che lo si faccia prima o dopo, comunque, l'itinerario prevede l'arrivo al Pian del Re, quindi proseguiamo fino a Crissolo dove, se c'è molta affluenza, troveremo la strada per salire alla sorgente del Po sbarrata perché sono passate già troppe auto rispetto alla capacità dei parcheggi del Pian della Regina e del Pian del Re: quello sbarramento non vale per le moto, quindi, procedendo con attenzione, superate tranquillamente la fila e il vigile vi farà cenno di passare.
Da qui si salgono gli ultimi 8 o 9 km che ci conducono, in un paesaggio favoloso, prima al Pian della Regina, poi al Pian del Re.
Scendendo, giunti a Paesana, seguiremo le indicazioni per Barge, a sinistra, che ci porteranno su un ultima Strada da Moto: la colletta di Paesana. Fino a qualche tempo fa il fondo era disastrato (a punto che erano stati messi cartelli il cui intendo era dissuadere ciclisti e motociclisti dal transitarvi. Ora è in buona parte un gioiello di strada, veloce e divertente, pur con qualche tornante bello ampio.
Giunti a Barge, il nostro giro potrà considerarsi concluso ma sono possibili un paio di appendici: una visita al centro storico di Saluzzo, raggiungibile via Envie e Revello, oppure all'Abbazia di Staffarda.
Lascio a voi la scelta.