Itinerario
proposto da Mario Giachino
Il Monregalese tra cime e grotte
Partenza da Mondovì, Piazza Ellero, dove si può approfittare della famosa pasticceria Comino per una buona colazione, molto probabilmente ipercalorica.
Di fronte alla pasticceria attraversiamo la rotonda, il ponte e, alla rotonda dopo il ponte svolteremo a sinistra, all'ultima uscita, verso Villanova Mondovì su via Vittorio Veneto che diventerà, presto, la SP5.
Dopo meno di 7 Km siamo a Villanova Mondovì e qui si potrà decidere se fare la prima sosta per visitare le Grotte dei Dossi, definite le grotte più colorate d'Italia. Per farlo, alla seconda delle due grandi rotonde ravvicinate, prendete a destra, per Pianfei e seguite le indicazioni per le Grotte dei Dossi.
Che ci si sia fermati o meno, alla prima rotonda, arrivando da Mondovì, di prosegue a sinistra per Frabosa Sottana, in Valle Maudagna: la strada si snoda con ampi curvoni fino a Frabosa, quindi si prosegue in direzione Artesina e Prato Nevoso, dove la strada inizia a movimentarsi di più. Anche a Frabosa Sottana ci si può concedere una sosta per visitare le Grotte del Caudano.
Proseguendo, giunti al bivio Artesina-Prato Nevoso svoltare a sinistra in direzione di Prato Nevoso. Qui il fondo è leggermente meno liscio ma comunque accettabile e dopo una serie di curve e tornanti molto divertenti si arriverà alla partenza degli impianti di risalita di Prato Nevoso (1620 mt slm), accolti dall'imponente Monte Mondolè. Proseguendo diritto si imbocca una nuova serie di tornanti, inizialmente in mezzo alle tipiche costruzioni turistiche, che ci porterà in località Malanotte, dove la strada termina nel piazzale di una baita con un ristorante da non perdere. Si tratta forse del punto panoramico più affascinante della provincia di Cuneo da cui si vede tutto l’arco alpino fino al Monte Rosa.
Dopo esserci rifatti gli occhi (e magari anche il palato) possiamo ridiscendere per un paio di chilometri e, sul tornante a destra dopo l'Hotel Galassia, svoltiamo a sinistra per la discesa del Colle del Prel, una stretta stradina, asfaltata, che ci porta in Val Corsaglia attraverso boschi e rocce molto particolari chiamate "i denti della vecchia". Giunti a Fontane proseguiamo fino a Bossea dove ci si può concedere un'altra pausa per scoprire le sue grotte. Le Grotte di Bossea, a 836 mt slm, sono fra le più belle ed importanti d’Italia e si caratterizzano per le grandiose dimensioni ambientali.
Da Bossea si prosegue la discesa lungo la SP232 attraversando Corsaglia dopo la quale inizia un tracciato misto veloce divertentissimo che accompagna all’abitato di Monastero Vasco, dove, alla rotonda, si prosegue verso Vicoforte (seconda uscita).
Raggiungiamo il Santuario di Vicoforte, conosciuto anche come Basilica Regina Montis Regalis: dedicato alla Natività di Maria fu fatto costruire dal Duca di Savoia Carlo Emanuele I nel 1596, su progetto dell'architetto Ascanio Vitozzi, al quale, nel 1600, l'architetto Francesco Gallo, aggiunse la cupola ellittica che, oggi, è la quarta al mondo per dimensione. Nei mesi estivi è possibile salire alla cupola, in visita guidata, accedendo alle sue parti più nascoste.
Dal Santuario possiamo riprendere la strada verso Mondovì Piazza tornando sulla strada provinciale, dove svolteremo a destra imboccando la Strada panoramica delle Cappelle che conduce fino a Mondovì Piazza. Questa strada prende il nome dalle piccole chiese ottocentesche di cui è disseminata, realizzate per tracciare un percorso di fede e di devozione mariana che accompagnasse il fedele nel tragitto da Mondovì al maestoso Santuario di Vicoforte.
Giunti all’antico borgo di Piazza il nostro itinerario può dirsi concluso ma proprio qui c'è ancora molto da visitare, iniziando proprio dalla Piazza Maggiore, punto d'arrivo della funicolare che già nell’Ottocento collegava la parte bassa della città (Breo) con questo borgo. Circondata da portici e antichi palazzi, la piazza offre numerosi spunti di visita: la Chiesa della Missione, con il capolavoro dell’arte barocca di Andrea Pozzo, il Museo della Ceramica, produzione tipica della zona monregalese, e il palazzo del Vescovado, già sede dell’università.
Poi il giardino del Belvedere, dove si erge la Torre medievale dei Bressani con il suo famoso orologio, uno tra i tanti esposti nel giardino, e dove si gode di uno splendido panorama sulla pianura e sulla Langa monregalese.