Confortati dalle previsioni del tempo che promettevano tempo caldo e stabile per la prima volta da tempo immemorabile, partiamo decisi ed affrontiamo il consueto avvicinamento autostradale da Padova fino a Schio, che non merita certo commenti.
La salita a Pian delle Fugazze è piuttosto lenta, con molto traffico ed un fondo stradale piuttosto malconcio, che però scompare una volta superato il passo. La strada in discesa è molto tortuosa ma piacevole. Nella frazione di Anghebeni giriamo a sinistra per imboccare la strada della sinistra Leno, molto panoramica e più scorrevole della statale tradizionale. Aggiungo che probabilmente, questa strada sarebbe molto più appagante fatta in senso inverso, cioè in salita.
Con una serie di veloci rettilinei prima, e poi con numerosi tornanti entriamo in città a Rovereto, in pieno centro storico. L'attraversamento dell’abitato richiede un po’ di pazienza, ma infine raggiungiamo la circonvallazione e ci dirigiamo verso Riva del Garda.
Poco dopo l’inizio del collegamento veloce verso Riva, veniamo bloccati a metà tunnel da una coda, che scopriamo proseguire per numerosi kilometri fino al lago. Per fortuna, dopo un paio di km imbocchiamo la provinciale 88 delle Val di Gresta, che sale rapidamente a tornanti comunque su fondo ottimo, offrendo dei bellissimi scorci sulla valle sottostante.
Poco dopo Pannone, su un tornante si stacca una breve deviazione per Doss Alt, che raccomando vivamente: meno di un km in moto fino ad un piccolo parcheggio, e poi 5 minuti a piedi conducono ad un’area attrezzata in posizione super panoramica su Riva e sul lago di Garda nord (foto 1 e 2).
Riprendiamo la moto e ci spostiamo al ristorante La Baita, per un pranzo senza infamia senza lode, il cui pregio principale consiste nella velocità in cui veniamo serviti.
La strada prosegue verso il passo Bordala, quindi si scende per poi risalire verso il lago Cei, attraversando una serie di prati e piccole valli pensili molto gradevoli, che si affacciano sulla valle dell’Adige che comunque è raramente visibile. Attraversiamo i piccoli paesini di Covelo e poi Garniga Terme, quindi iniziamo una salita piuttosto stretta e tortuosa verso il Bondone, e sbuchiamo sull’altopiano delle Viote che rappresenta la seconda “chicca” della giornata: una amplissima conca erbosa, da cui si possono ammirare le dolomiti di Brenta innevate.
Proseguiamo verso Vason e iniziamo la lunga discesa verso Trento: anche questa probabilmente darebbe maggiori soddisfazioni se fatta in salita e quindi risaliamo il lato opposto della valle dell’Adige verso Mattarello e Vigolo Vattaro, saliamo al valico (si fa per dire) della Fricca e scolliniamo a Carbonare per scendere in val d’Astico, e tornare attraverso strade ormai ben conosciute fino all’imbocco dell’autostrada di Piovene Rocchette.
Il rapido rientro a Padova corona una ottima domenica motociclistica.
Sempre e solo asfalto pulito ben tenuto, tranne forse la deviazione al Doss Alt (sempre su asfalto ma molto stretta molto sporca).