Itinerario
proposto da Sergio Boso
Attraverso le Alpi, tra Francia, Svizzera e Italia
Ho deciso di riportare qui uno dei viaggi per me più belli, anche se non recentissimo (luglio 2018)
Primo giorno: Padova - Saluzzo
Dopo un po’ di discussione, mia moglie decide di venire in treno fino a Torino. All’inizio ero un po’ perplesso, ma in realtà è stata un’ottima idea: lei si è stancata meno e si è risparmiata una lunga attraversata della pianura padano con un caldo opprimente, io ho viaggiato più leggero.
La raggiungo in centro a Torino, spuntino in piazza Vittorio Veneto, e poi si riparte insieme in moto.
Saluzzo è una piccola cittadina, molto elegante e piacevole da girare, con una architettura sei/settecentesca. Piccolo albergo confortevole in centro, cena senza infamia e senza lode.
Secondo giorno: Saluzzo - Briançon
Qui inizia la parte interessante, con la salita al Colle dell’Agnello. Dopo circa un’ora, mentre siamo ancora in fondovalle, inizia a piovere poco ed io inizio a preoccuparmi molto all’idea di fare una giornata intera sotto l’acqua. Ci mettiamo le tute, ma per fortuna, sono solo poche gocce, anche se il cielo è pieno di nuvoloni minacciosi. Proseguiamo la salita fino al colle, destreggiandoci in mezzo ad un traffico notevole.
Il panorama in cima sarebbe bello, ma verso l’Italia è filtrato da una cortina di nuvole mobili, mentre sembra più assolato dal lato francese. La discesa infatti è veloce e piacevole, attraversiamo una serie di piccoli paesi del Queyras, molto curati ed ordinati.
A Chateau Queyras vorremmo visitare il castello, molto spettacolare sopra una roccia isolata, ma è tutto chiuso, quindi proseguiamo, mentre il tempo ormai è decisamente migliorato. Fiacciamo uno spuntino ad Arvieux, ormai alla base del Col dell’Izoard. La strada è bella, larga e con ottimo asfalto. Ci sono solo ciclisti e motociclisti intorno a noi, pochissime auto. Breve sosta al passo e pi si prosegue verso Briançon. Arriviamo troppo presto, e quindi decidiamo di fare una puntata a Nevache.
È una valle molto bella, a nord di Briançon, lunga una ventina di chilometri, senza sbocchi, attraversata da una piccola strada turistica. Posto stupendo. Si sarebbe potuto rientrare facendo il colle della Scala fino a Bardonecchia e poi il Monginevro, ma siamo stanchi e torniamo direttamente all’albergo.
L’albergo è un anonimo edificio moderno, con l’aria di disarmo generale che hanno le strutture furoi stagione. Briançon invece è molto bella, particolarissima, nella sua struttura fortificata. Cena in centro , con piatti tipici.
Terzo giorno: Briançon - Val d’Isère
Partiamo presto per collezionare una lunga serie di passi che hanno fatto la storia del Tour: Lautaret, Galibier tra panorami maestosi, poi col du Telegraphe (che però non è un vero e proprio passo, quasi non ti accorgi di averlo superato) e si scende nella valle dell’Arc.
Questa è una valle di transito, grigia e industrializzata fino a Modane, poi invece il percorso torna ad essere interessate. La strada è larga e veloce, Ci sono numerose fortezze ma non ci fermiamo. Facciamo uno spuntino a Lainslebourg, ai piedi de Moncenisio, e poi proseguiamo, fino a Bonneval Sur l’Arc, quasi in testa alla vallata. Paesino piacevole e relativamente poco turistico.
Decidiamo quindi di proseguire per il Col de l’Iseran, punto più alto del viaggio. La strada adesso diventa più e ripida, e nell’ultimo tratto si costeggiano ampi costoni di neve.
Scendiamo con stretti tornanti lungo un costone ripidissimo fino a Val d’Isere paese, che ha l’aspetto della località di vacanze fuori stagione che accomuna tutte le località invernali quando le visiti d’estate.
Pernotto all’hotel Bellier, molto “vintage” ed accogliente.
Quarto giorno: Val d’Isère - Morzine
Iniziamo una veloce discesa verso Bourg Saint Maurice, su una strada larga, ma molto trafficata, subit prima di entrare in paese, giriamo a destra verso il “Cormet de Roselend” attraverso una piccola strada turistica secondari, piuttosto stretta. Anche qui, ciclisti e motociclisti la fanno da padrone.Al bordo strada, numerosi camper e tende, con il pubblico in attesa del passaggio del Tour de France. L’altopiano con il lago è veramente incantevole, ma poi la strada scende ripidamente a fondovalle a Beaufort, patria del famoso formaggio, che quel giorno era invasa da un folla incredibile per una sagra locale.
Proseguiamo quindi risalendo a les Saisies e poi scendiamo a Flumet, dove mangia, e poi ripartiamo verso La Giettaz e il col des Aravis, ampia sella eroba da cui una ottima strada veloce scende a La Clusaz. Qui ci attende una brutta sorpresa: la strada è chiusa per il passaggio del Tour, e lo sarà per oltre due ore. Non volendo attendere, dobbiamo tornare indietro fino a Flumet, e poi seguire la strada attraverso Megève, più scorrevole ma molto meno panoramica, fino a Les Challanches sul fondovalle dell’Arve. Di qui, seguiamo la statale verso Cluses, dove svoltiamo a destra ed andiamo a vistare la certosa di Mèlan, che però è abbastanza deludente. Proseguiamo attraverso delle montagne boscose nalogeh alle nostre prealpi, verso Les gets ed oltre fino a Morzine. Questa località ha, finalmente un aspetto prospero e frequentato e qui troviamo un albergo ed una buona cena.
Quinto giorno: Morzine - Val Bedretto
Partiamo da Morzine con l'idea di esplorare i dintorni. Quindi saliamo a Avoriaz, che d’estate è veramente brutto e pi scendiamo al lago di Montriond, in una valle incantevole. Torniamo a imboccare la statale verso nord, che si infila in una gola, ma qusi subito giriamo a destra e risaliamo il fianco della valle verso le Biote e poi scendiamo nella valle dell’Abondance, che risaliamo fino al paese eponimo. Visitiamo l’abbazia con un bel chiostro, e poi proseguiamo verso il confine svizzero, ed oltre verso Morgines. Di qui, scendiamo per una meravigliosa strada panoramica sul fondovalle del Rodano. È tardi per il pranzo e non troviamo nulla di meglio che fermarci un fast food greco lungo la statale, poco oltre Martigny.
Proseguiamo quindi sulla veloce statale di fondovalle mentre la strada si trasforma sempre più in strada di montagna. Breve sosta a Münster,e poi affrontiamo il passo della Novena, ultima fatica della giornata. La strada ed il panorama sono stupendi, bisognerebbe fermarsi ogni tre minuti. All’inizio della discesa, troviamo un grosso branco di stambecchi che pascola a bordo strada.
Infine arriviamo in val Bedretto che corrisponde al tratto superiore della valle del Ticino. Ci fermiamo a dormire in una locanda che si rivela poi una ristorante gourmet con alloggio, con prezzi da amatore ma ne vale la pena.
Sesto giorno: Val Bedretto - Chiavenna
Questa è la tappa meno alpina di tutto il viaggio: scesi a Bellinzona, visitiamo la cittadina e poi seguiamo la costa orientale del lago Maggiore fino a Luino. Spuntino veloce e e poi proseguiamo per Ponte Tresa, e rientriamo in Svizzera verso Lugano che attraversiamo faticosamente, in un traffico infernale. Costeggiamo il lago fino a Porlezza, poi scendiamo a Menaggio sul lago di Como e proseguiamo lentamente lungo la costa raggiungendo infine Chiavenna, cittadina piacevolissima dove abbiamo mangiato in un ottimo ristornate, finalmente con qualità e prezzi italiani.
Settimo giorno: Chiavenna - Padova
Ultimo giorno e finale “col botto”.
Partiamo per il passo della Maloja, e raggiungiamo Sankt Moritz, purtroppo con un cielo coperto, quindi svoltiamo verso il passo del Bernina, che raggiungiamo velocemente. Fa un freddo inatteso, il cielo è ancora annuvolato, ci fermiamo brevemente per scaldarci e poi iniziamo la discesa verso Poschiavo, dove per fortuna c’è il sole e fa più caldo. Risaliamo il passo dell’Aprica, quindi giù a Pontedilegno e su al Tonale,e dove pranziamo
Infine riprendiamo la strada verso Trento e poi per la Valsugana. Ormai ci sentiamo quasi a casa, ma un temporale violentissimo ci costringe ad una lunga sosta ad un distributore. Ripartiamo e lentamente su un a strada allagata rientriamo a Padova.