Itinerario

Solitamente qualche giorno in giro in autunno lo facciamo sempre. E quest'anno ci siamo riusciti ancora, covid permettendo.

La meta doveva essere ancora l'abruzzo ma poi sterzata e cambio rotta, alto lazio e umbria con una puntata nelle marche per tornare a casa.

Si parte dal nostro mare e come al solito ci tuffiamo sulle strade di Urbino per arrivare al Furlo, che è in secca e mostra parte della sua gola nascosta dall'acqua. Procediamo verso Gubbio attraverso la Contessa e da li prendiamo la vecchia strada che porta a Perugia attraverso il passo di Mengara.

Da Perugia seguiamo le indicazioni per Marsciano che sarà il vero inizio della prima tappa che ci porta sul monte Peglia passando da piccoli borghi arroccati, preannuncio delle bellezze che ci aspettano. La strada inizia a salire e incontraimo San Venanzo, la strada ora diventa non molto bella per quanto riguarda lìasfalto ma stupenda per i panorami, ci inoltriamo nel bosco umbro che ancora sfoggia un verde che resiste al rosso e al giallo. Strada pressochè deserta, poca gente in giro e niente moto. Saliti in cima dove la mamma Rai ha le sue antenne riscendiamo con direzione Prodo.

A Prodo oltre al bel castello e la piazzetta, c'è una bellissima forra da fare con muta e corde per chi è pratico ( la zavorrina praticava prima di venire in moto ) e mi porta a vedere l'inizio del percorso sul torrente sotto prodo.

Riprendiamo e la strada a scendere ci porta verso il Lago di Corbara e nelle vicinanze di Todi.

Todi merita, noi saltiamo perchè già vista. Lungo lago, la strada scorre piacevolmente con sotto il Tevere e ai lati le sue gole e la sua natura verdeggiante. Svoltiamo a sx al bivio per Civitella del Lago, grazioso borgo che domina il lago dall'alto siamo a circa 500mt slm. Bicchiere di vino e riprendiamo la salita per il bivio/passo che ci porta verso Amelia.

Sorpresa al bivio, la mia zavorrina, Ester, si accorge di un qualcosa che si muove vicino alla strada. Torniamo indietro a troviamo due cani che tremano e sembrano feriti, hanno il collare col numero e chiamiamo subito, sono di un cacciatore che li ha persi durante una battutsa di caccia. Aspettiamo che arrivi a prenderli e ripartiamo verso la nostra strada.

La strada che da Montecchio porta ad Amelia è bellissima, curve e contro curve con il panorama del parco del tevere sotto di noi e le montagne lontane che ci seguono, sta per tramontare e il paesaggio si riempe di magia di colori pastello.

I borghi che si susseguono sono uno più bello dell'altro, ci vorrebbe un mese e forse più per vederli tutti.

Arriviamo ad Amelia verso le 20 e preso l'appartamento andiamo a cenare con un meritato cinghiale in umido.