Fu una vera Gran Turismo. Prima Moto Guzzi dotata di telaio elastico. Una doppia culla chiusa che conteneva un motore monocilindrico orizzontale a 4 tempi da 498,4 cc, erogante una potenza massima di 13 cv a 3800 giri/min.
Il cambio a 3 rapporti disponeva di un comando manuale.
Il serbatoio della benzina aveva una capacità di 10 litri, quello dell'olio di 2.
Stazzava a vuoto 200 kg. ed era in grado di raggiungere i 100 km/h, con un consumo medio di oltre 22 km/l!
Prestazioni realmente interessanti per l'epoca.
Poi il suo nome... Norge!
Il prototipo del 1927, venne realizzato dall'Ing. Giuseppe Guzzi, fratello maggiore di Carlo, fondatore della casa motociclistica lariana. Vera anima tecnica di casa Guzzi, volle omaggiare il famoso "Dirigibile Norge" simbolo assoluto del genio aeronautico italiano che, pilotato dal Generale Umberto Nobile, trasvolò per la prima volta il Polo Nord nel 1926 durante la missione voluta fortemente dall'esploratore norvegese Roald Amundsen e dal magnate americano Lincoln Hellsworth, compagni del Comandante e del suo equipaggio. La cosa peraltro suscitò un coro di proteste da parte delle altre case motociclistiche italiane, che accusarono la Guzzi di utilizzare il leggendario nome senza averne i diritti, ed al semplice scopo di ottenere pubblicità facile e gratuita.
A sostegno di tanta epica, però, si aggiunse il viaggio che Giuseppe Guzzi portò a compimento nell'estate del 1928. Di Giuseppe, uomo dal carattere introverso, si dice che soffrisse terribilmente il caldo, in qualsiasi stagione, tanto che spesso lavorava ai suoi progetti chiuso nel proprio studio ed abbigliato solamente con mutande e canottiera. Sovente, durante la stagione estiva, viaggiava in moto. Le sue mete preferite erano Austria, Francia e Germania. Il suo intento duplice: collaudare i mezzi da lui progettati e cercare un poco di refrigerio.
Quell'anno volle spingersi oltre, arrivando con la sua moto fino a Nordkapp! il leggendario viaggio di oltre 6000 km, durò 28 giorni e la piccola moto rossa subì unicamente la foratura di tre pneumatici.
Considerando i mezzi e le strade dell'epoca una vera impresa! Il tutto venne pubblicato con grande eco sui giornali di tutta Europa ed il ritorno in patria attirò migliaia di curiosi ed appassionati sostenitori. Fu così che la GT 500 potè fregiarsi a pieno diritto del nome Norge!
Nelle immagini la GT 500 in una foto dell'epoca, l'Ing. Giuseppe ritratto accanto ad una delle sue creazioni ed un esemplare conservato nel Museo Moto Guzzi a Mandello del Lario